E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Le Felci

Le felci, spontanee in molte zone della Penisola, soprattutto nei boschi e nelle valli più umide e fresche, possono essere coltivate in giardino, purchè in ombra, mentre alcune specie resistono bene alla coltura in vaso, in appartamento.

Le felci da pien'aria

Si coltivano in terriccio composto da 2/4 di torba, 1/4 di sabbia e 1/4 di terra normale. La concimazione consiste nell'aggiunta di fertilizzante organico alla terra d'impianto e, da aprile a ottobre, nella somministrazione quindicinale di estratto di alghe. Le annaffiature non dovranno essere eccessive, ma tali da mantenere sempre fresco il terreno. La somministrazione di acqua dovrà essere sospesa dall'autunno alla fine dell'inverno. Inutile dire che la migliore esposizione per le felci è quella in ombra assoluta, nella zona più fresca e umida del giardino, magari sotto la protezione di un albero o lungo una siepe. Nelle regioni più fredde, è consigliabile proteggere le aiuole di felci con uno strato di foglie secche o di torba per preservare le radici dall'assalto del gelo; con questa precauzione, al primo tepore di aprile, spunteranno rigogliosi i germogli e in breve le foglie delle felci torneranno a vegetare.

Le felci d'appartamento

Il terriccio più adatto alla coltura di queste specie è identico a quello consigliato per le felci da giardino e anche la concimazione non differisce dalla nutrizione indicata per la coltura in piena terra. In più, si consiglia di irrorare ogni settimana le foglie delle felci con acqua e stimolante ormonico (nella dose di 5 gocce per ogni litro di acqua). Ogni tre giorni è indispensabile spruzzare il fogliame con acqua non troppo fredda. Le annaffiature dovranno essere abbastanza frequenti (due o tre per settimana) ma non eccessive. L'importante è che il terriccio sia sempre fresco, ma non troppo inzuppato. Sarebbe un grave errore lasciare costantemente un piatto colmo d'acqua sotto il vaso; questa pratica erronea potrebbe essere causa di gravi forme di asfissia e quindi del deperimento dell'esemplare.

La moltiplicazione

Tutte le felci, sia da pien'aria che d'appartamento, si moltiplicano per divisione dei cespi, in primavera, con molto garbo; da un cespo si possono ottenere due o tre esemplari. 

Le specie

Per la coltivazione in aiuola, si prestano le seguenti specie che sono fra le più resisitenti anche alle basse temperature: asplenio "septentrionale" e "Trichomanes", capelvenere, felce aquilina, felce d'acqua, felce regale, polipodo volgare e scolopendro. (Clicca qui per vedere le foto)

Per la coltura in vaso, in appartamento, si consigliano: capelvenere, felce arborea, felce biforme, felce bionda, felce brasiliana, felce della Nuova Zelanda, felce della scimmia, nefrolepide, platicerio, pellea. (Clicca qui per vedere le foto delle felci)