E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Achillea moscata



Nome scientifico Achillea della famiglia delle Compositae, origine emisfero settentrionale. Le 200 specie del genere Achillea sono piante erbacee perenni, resistenti. Fanno spesso parte della flora dei prati montani e delle zone rocciose e ghiaiose. La fioritura è estiva.

La coltivazione
Si coltiva in esterno, aiuola, nelle bordure o per giardino roccioso, a gruppi o insieme ad altre piante perenni. Le varietà più alte possono essere coltivate per fiore reciso. Hanno esigenze limitate nei riguardi del terreno che però deve essere ben drenato ed esposto al sole. Se il terreno non è fertile, in primavera, aggiungere all'acqua di irrigazione, ogni 30-40 giorni, un concime complesso nella dose di 15 g per decalitro. La distanza d'impianto varia da 25 cm per le specie basse a 50-60 cm per le più sviluppate.

Le achillee prediligono una esposizione in pieno sole e quasi tutte le specie sono resistenti sia alle alte sia alle basse temperature. Si annaffiano al momento dell'impianto, poi è sufficiente qualche intervento nelle giornate ventose e quando perdura la siccità. Quando sono presenti, eliminare le infiorescenze sfiorite e le parti danneggiate.

La moltiplicazione.
Si effettua la divisione dei cespi in primavera, mettendo le piante direttamente a dimora. La semina si effettua in primavera in contenitori coperti con vetro o plastica ponendo le piantine, appena sono maneggiabili, in cassette con terriccio sciolto, concimato con 30 g per decalitro di terra di fertilizzante ternario a cessione graduale. In seguito si trapiantano ancora in cassetta o in vasetto e poi si mettono a dimora, in autunno o nella primavera successiva.

Malattie e parassiti
La malattia più comune delle achillee è l'oidio (dovuto a Erysiphe cichoriacearum), che ricopre di muffa bianca fusti e foglie: si combatte con dinocap o fungicidi a base di zolfo.

Come si usa

Per la preparazione della droga si utilizzano le foglie e le sommità fiorite che si raccolgono da giugno fino a tutto il periodo della fioritura recidendole senza picciolo. Le sommintà fiorite in luglio-agosto, all'inizio della fioritura, recidendole a qualche centimetro da terra. 

Una volta raccolte, le foglie, si essiccano disponendole in strato sottile in luogo aerato evitando il sole diretto, le sommità fiorite si riuniscono in mazzetti e si essiccano con le stesse modalità delle foglie. La droga va conservata in recipienti di vetro al riparo dall'umidità e dalla luce. 

Proprietà: l'achillea moscata ha proprietà aromatiche, aperitive, digestive, leggermente diuretiche. 
Principi attivi: l'olio essenziale, sostanze amare.

L'achillea moscata è una delle piante più note ed usate nell'erboristeria liquoristica. Entra come componente aromatico pregiato ed insostituibile in gran parte degli amari aperitivi e digestivi, nei liquori di erbe alpine, negli elisir medicinali e soprattutto nel genepi. 

Per uso interno vengono utilizzate sia le foglie che le sommità fiorite, come aromatizzante, amaricante, aperitivo e digestivo. 
Si può preparare l'infuso: 3 g in 100 ml di acqua. Due tazzine al giorno, prima o dopo i pasti principali.
La tintura: 20 g in 100 ml di alcool di 50° (a macero per 10 giorni). A gocce o cucchiaini prima o dopo i pasti principali. 
Elisir: macerare 50 g di sommità fiorite in 800 ml di alcool di 50° per 15 giorni. Filtrare ed aggiungere 200 g di zucchero. Un bicchierino dopo i pasti.


Articoli correlati