E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Mirto


Nome scientifico: Myrtus della famiglia delle Myrtaceae, origine: Europa, Asia, America. Al genere Myrtus appartengono un centinaio di specie di arbusti o piccoli alberi sempreverdi poco resistenti e delicati, molto apprezzati per le loro foglie aromatiche. Hanno foglie semplici, lucide od opache, solitamente a margine intero. I fiori, bianchi o rosa, sono profumati. I frutti sono bacche che hanno per corona i lobi persistenti del calice. La specie più comune è Myrtus communis(mirto o mortella), un arbusto molto diffuso nelle zone litoranee e nelle boscaglie a macchia mediterranea. Ha tronco breve, molto ramificato, con corteccia bruno-rossastra, che si sfalda in squame. Le foglie sono verde lucido, ovali-lanceolate, e quando vengono sfregate emanano una fragranza aromatica. I fiori sono bianchi, con stami gialli, prominenti, e sbocciano da giugno ad agosto. I frutti sono bacche ellittiche, porpora-nerastre.


Coltivazione:
I mirti si coltivano nelle regioni a clima mite in giardini e parchi, soprattutto per le siepi e nelle forme obbligate; si possono coltivare nelle altre regioni come piante in vaso e anche come bonsai. Si mettono a dimora in aprile-maggio in piena terra, in un terreno ben drenato, acido o subacido, anche se sopportano i terreni calcarei. E' consigliabile aggiungere anche delle sostanze organiche o meglio torba( da 70 a 150 l/mq). Per la coltivazione in vaso si utilizzano fioriere o vasi piuttosto grandi, ma nelle regioni a inverno freddo devono essere di dimensioni tali da consentire di ricoverare le piante in luogo riparato. Il terriccio deve essere composto da 1/2 di torba e 1/2 di terriccio fertile a reazione acida con l'aggiunta di 30 g di concime a lenta cessione per decalitro di terra. In estate, una volta al mese , aggiungere all'acqua di irrigazione 10 g di concime ternario complesso per decalitro. All'inizio della primavera eliminare i rami secchi, danneggiati o mal disposti. Le piante utilizzate per le siepi o in forme obbligate si potano quando è necessario, anche più volte l'anno.

Esposizione:
I mirti preferiscono posizioni in pieno sole ma riparate dai venti freddi.

Temperatura:
Si tratta di piante resistenti alle alte temperature; non sopportano temperature inferiori a 5°C.

Annaffiatura:
Le piante adulte sono resistenti alla siccità. L'annaffiatura è quindi necessaria per le piante giovani subito dopo la messa a dimora e per le piante in vaso, soprattutto nei mesi estivi.

Rinvasatura:
Si effettua in marzo-aprile in vasi man mano più grandi finchè la dimensione del vaso lo consente; poi è sufficiente sostituire e reintegrare il terriccio superficiale.

Moltiplicazione:
Il metodo più utilizzato è la talea. Si prelevano in giugno-luglio da germogli che non portano fiori talee semilegnose (rametto dell'anno con una porzione del ramo portante) lunghe circa 8 cm, da far radicare in un substrato a base di sabbia e torba in parti uguali, mantenendo una temperatura di circa 16°C. Dopo la radicazione, le piantine si invasano singolarmente; le piante da coltivare all'aperto si possono mettere a dimora dopo circa un anno.

Malattie e parassiti:
Le macchie fogliari che causano deperimento delle piante sono provocate principalmente da funghi del genere Pestalotia e i marciumi degli steli e delle radici da funghi del genere Pellicularia: trattare con fungicidi. Fra gli insetti più comuni che attaccano il mirto, succhiando la linfa e causando deperimento della pianta, vi sono gli afidi, le cocciniglie e le cocciniglie cotonose: trattare con gli appositi insetticidi ( aficidi e anticoccidici). Se il pH (acidità del terreno) è particolarmente inadatto (superiore a 6,5) si può verificare la clorosi con ingiallimento delle foglie apicali: trattare con chelati di ferro e prevenire piantando in terreno con pH adeguatamente corretto.

Consigli per l'acquisto:
Le piante di mirto si trovano presso garden centre e vivaisti specializzati, più facilmente nelle regioni a clima mediterraneo. Scegliere piante giovani ma già ben formate, con un bel fogliame, controllando che non siano presenti parassiti.


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