E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Bignonia


Nome scientifico: Bignonia, Campsis, Distictis, Podranea, Tecoma, Tecomaria. Della famiglia delle Bignoniaceae. Origine: America settentrionale (regioni meridionali), Asia. Si tratta di rampicanti molto apprezzati per la loro fioritura.



Coltivazione
Le bignonie sono rampicanti da esterno e vengono utilizzate su recinzioni, pergole, muri e altri sostegni; possono essere anche coltivate in vaso su balconi e terrazzi. La coltivazione in piena terra e generalmente possibile solo nelle regioni a clima mite, con messa a dimora in primavera.; Campsis radicans sopporta temperature inferiori, ma dove il terreno in primavera è ancora gelato deve forzatamente essere messa a dimora in autunno. Non hanno particolari esigenze di terreno, se non quella di un buon drenaggio. Le piante giovani vanno potate per favorire una migliore ramificazione fin dalla base; le piante adulte, visto che la fioritura avviene sui rami dell'anno, vanno potate a fine inverno, tagliando i rami dell'anno precedente a pochi centimetri della loro inserzione.

Esposizione
Le bignonie richiedono sempre il pieno sole

Temperatura
Per Bignonia capreolata e Tecomaria capensis la temperatura non può scendere sotto i 5-6°C. Campsis grandiflora sopporta temperature di poco inferiori; Campis radicans, invece, è più resistente.

Annaffiatura
Per le bignonie l'annaffiatura deve essere molto abbondante in primavera-estate, soprattutto nei periodo di siccità e per le piante in vaso. Vanno però assolutamente evitati i ristagni di acqua. Nel periodo invernale le annaffiature si possono diradare, mantenendo semplicemente umido il terreno. Anche per le Campsis, Tecoma, e Tecomaria è opportuno annaffiare spesso, per evitare la caduta dei boccioli fiorali.

Moltiplicazione
Le specie di Bignonia e Tecomaria si riproducono per talea semilegnosa: in giugno si preleva dai rami laterali un ramo dell'anno con una porzione del ramo portante, da far radicare in substrato costituito principalmente da sabbia; dopo la radicazione le piantine si invasano singolarmente, per poi metterle a dimora già in primavera successiva. Lo stesso metodo si usa anche per le specie di Campsis, ma è possibile anche prelevare in estate talee legnose o in marzo porzioni di radici. Vista la lunghezza dei rami, si possono fare propaggini, da interrare in autunno e da staccare dopo circa un anno. La semina si fa in marzo, in una normale composta da semi, mantenendo una temperatura di circa 10-13°C; dopo la germinazione, non appena le dimensioni lo consentono, le piantine si invasano singolarmente in vasetti, trapiantandole poi man mano in contenitori più grandi, fino alla messa a dimora nella primavera successiva.

Malattie e parassiti
Gli afidi, oltre a provocare danni diretti succhiando la linfa e deformando i rametti, ne provocano anche di indiretti, poichè sulla loro melata si insediano fumaggini. Si combattono con gli aficidi.

Consigli per l'acquisto
Questi rampicanti sono reperibili facilmente presso garden centre e vivaisti specializzati. Scegliere piante piccole, più facili da mettere a dimora e controllare il perfetto stato delle piante.


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