E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Le piante velenose comuni


Non sempre le piante che sistemiamo sui nostri balconi o nei nostri giardini sono innocue. Infatti ci sono alcune specie che nascondono nelle foglie, nelle radici o nei frutti, dei temibili veleni.

Con questo articolo non si vuole fare terrorismo e allarmare coloro che lo leggono ma, semplicemente, mettervi a conoscenza di alcune specie in modo tale che si prendano opportune precauzioni, come per esempio: abituare i bambini a non mettere in bocca foglie o bacche e a lavarsi accuratamente le mani dopo aver giocato in giardino o in terrazza ed aver toccato fiori e piante.

Sistemare le piante velenose in posizioni non facilmente raggiungibili dai bambini.

Eliminare i fiori, non appena appassiscono, per evitare la formazione dei semi se essi sono considerati velenosi.Di seguito un elenco delle specie più pericolose.

Ci sono molte piante velenose che possono essere dannose per gli esseri umani e gli animali. Ecco alcuni esempi:

Oleandro (Nerium oleander): Questo arbusto comune nei climi caldi produce fiori molto belli ma è altamente tossico se ingerito.

Ricino (Ricinus communis): Questa pianta, nota per il suo olio utilizzato in vari settori, contiene una sostanza chiamata ricina, che è estremamente velenosa se ingerita.

Digitale (Digitalis spp.): Questa pianta produce composti chimici noti come glicosidi cardiaci che possono essere mortali se consumati in grandi quantità.

Belladonna (Atropa belladonna): Anche chiamata "belladonna" o "moretta", contiene alcaloidi tossici come la atropina e la scopolamina, che possono causare gravi avvelenamenti.

Tasso (Taxus spp.): Le parti di questa pianta, soprattutto le bacche, contengono tassina, una sostanza altamente velenosa.

Cicuta (Cicuta spp.): Questa pianta tossica è nota per contenere cicutoxina, una sostanza altamente letale.

Datura (Datura spp.): Questo genere di piante, noto anche come stramonio, contiene alcaloidi come la scopolamina, che possono causare allucinazioni e altri effetti tossici.

Ligustrum (Ligustrum spp.): Alcune varietà di questo arbusto, come il Ligustrum vulgare, possono essere tossiche se ingerite.

È sempre importante essere consapevoli delle piante presenti nelle proprie vicinanze, specialmente se si ha a che fare con animali domestici o bambini piccoli.

Rododendro e Azalea (Rhododendron spp.): Queste piante ornamentali contengono sostanze tossiche chiamate grayanotossine, che possono causare sintomi come vomito, diarrea e disturbi cardiaci se ingerite in grandi quantità.

Aconito (Aconitum spp.): Conosciuto anche come "aconito" o "napelo", questa pianta contiene alcaloidi velenosi che possono causare gravi avvelenamenti, incluso il rischio di morte.

Mughetto (Convallaria majalis): Le bacche e altre parti di questa pianta comune da giardino sono velenose se ingerite, soprattutto per i bambini.

Ippomane (Hippomane spp.): Questo genere di piante tropicali contiene una linfa altamente irritante che può causare gravi reazioni cutanee.

Lantana (Lantana camara): Questa pianta ornamentale contiene sostanze chimiche tossiche che possono causare problemi digestivi e altri sintomi se ingerita.

Mandrake (Mandragora spp.): Alcune specie di mandragora contengono alcaloidi tossici, sebbene il loro effetto velenoso sia stato oggetto di leggende più che di prove scientifiche.

Ranuncolo (Ranunculus spp.): Alcune specie di ranuncolo contengono sostanze chimiche irritanti che possono causare gravi irritazioni cutanee e problemi gastro-intestinali se ingerite.

Euforbia (Euphorbia spp.): Questo genere di piante comprende molte specie velenose che producono lattice irritante quando vengono danneggiate.

Questi sono solo ulteriori esempi di piante velenose, ma ne esistono molti altri. Quando si tratta di piante, è sempre meglio essere cauti e informarsi prima di maneggiare o consumare qualsiasi pianta di cui non si conosce la sicurezza.

Dieffenbachia (Dieffenbachia spp.): Comunemente conosciuta come "foglia dell'elefante" o "fiore dell'aratro", questa pianta ornamentale contiene cristalli di ossalato di calcio che possono causare irritazione della pelle e delle mucose se ingeriti o manipolati senza precauzioni.

Philodendron (Philodendron spp.): Questo genere di piante ornamentali contiene ossalati di calcio che possono provocare irritazione e gonfiore della bocca e della gola se ingeriti.

Croton (Codiaeum variegatum): Questa pianta ornamentale contiene un lattice irritante che può causare irritazione della pelle e delle mucose.

Aralia spinosa: Comunemente chiamata "angelica spinosa" o "aralia spinosa", questa pianta contiene sostanze chimiche irritanti nella sua linfa che possono causare gravi irritazioni cutanee.

Ivy League (Hedera spp.):
Alcune specie di edera, in particolare l'edera velenosa (Hedera helix), contengono sostanze chimiche irritanti che possono causare dermatite da contatto.

Eupatorio a foglie larghe (Ageratina altissima): Conosciuto anche come "canna del fiore dell'ossigeno" o "erba di San Giuseppe", questa pianta contiene sostanze chimiche che possono essere tossiche se ingerite in grandi quantità.

Falso lupino (Lupinus spp.): Alcune specie di lupino contengono alcaloidi tossici che possono causare gravi avvelenamenti se ingeriti in grandi quantità.

Ciclamino (Cyclamen spp.): Questa pianta ornamentale contiene saponine tossiche nelle sue radici e nei suoi tuberi che possono causare disturbi gastrointestinali se ingeriti.

Ligustro (Ligustrum spp.): Alcune specie di ligustro, come il ligustro comune (Ligustrum vulgare), possono essere velenose se ingerite.

È sempre importante fare attenzione quando si ha a che fare con piante sconosciute o potenzialmente pericolose.

Azalea del Giappone (Rhododendron japonicum): Questa varietà di azalea contiene sostanze tossiche simili alle grayanotossine presenti nelle altre specie di rododendro e azalea.

Calla (Zantedeschia spp.): Anche conosciuta come giglio del Nilo, questa pianta ornamentale contiene ossalato di calcio, che può causare irritazioni cutanee e gastrointestinali se ingerito.

Mughetto di mare (Convallaria montana): Alcune specie di mughetto, come la mughetto di mare, contengono sostanze tossiche che possono causare disturbi gastrointestinali se ingerite.

Vischio (Viscum album): Questa pianta parassita contiene viscotossine e altre sostanze chimiche tossiche, ma i suoi effetti possono variare a seconda della specie e della maturità.

Agave (Agave spp.): Alcune specie di agave, comunemente usate nella produzione di tequila, contengono sostanze chimiche irritanti nella linfa che possono causare irritazioni cutanee e gastrointestinali se manipolate o ingerite.

Giaguaro (Brunfelsia spp.): Questa pianta ornamentale, nota anche come "albero di giaguaro" o "yerba de las flechas", contiene alcaloidi velenosi.

Lauroceraso (Prunus laurocerasus): Anche noto come "ciliegio lauroceraso" o "alloro del Portogallo", questa pianta contiene cianogeni nelle sue foglie e nei suoi semi, che possono essere tossici se ingeriti in grandi quantità.

Filodendro a foglie a forma di cuore (Philodendron hederaceum):
Questa varietà di filodendro, conosciuta anche come "filodendro scandente", contiene ossalato di calcio nelle sue foglie, che possono causare irritazioni se ingerite.

Amarena nera (Prunus serotina): Questo albero, noto anche come "ciliegio nero" o "ciliegio selvatico", contiene cianogeni nelle sue foglie e nei suoi semi, che possono essere tossici se ingeriti in grandi quantità.

Ipomea violacea: Comunemente conosciuta come "gloria del mattino", questa pianta contiene alcaloidi psicoattivi, che possono essere pericolosi se consumati in grandi quantità.

È importante essere consapevoli dei potenziali rischi associate a queste piante e prendere le precauzioni necessarie quando ci si trova in loro presenza.

Acanto (Acanthus spp.): Questo genere di piante ornamentali contiene sostanze chimiche irritanti nella sua linfa che possono causare irritazioni cutanee.

Euphorbia tirucalli: Comunemente chiamata "albero del fuoco" o "pencil tree", questa pianta succulenta contiene un lattice irritante che può causare irritazioni cutanee e oculari.

Asclepiadee (Asclepias spp.): Questo genere di piante, noto anche come "piante da latte", contiene un lattice tossico che può causare irritazioni cutanee e gastrointestinali se ingerito.

Artemisia (Artemisia spp.): Alcune specie di artemisia, come l'assenzio (Artemisia absinthium), contengono sostanze chimiche velenose, tra cui tujone, che può essere pericoloso se ingerito in grandi quantità.

Amaranto (Amaranthus spp.): Questo genere di piante contiene ossalato di calcio, che può causare irritazione se ingerito, e alcune specie possono essere tossiche se consumate in grandi quantità.

Euphorbia marginata: Conosciuta anche come "snow-on-the-mountain", questa pianta contiene un lattice irritante che può causare dermatite da contatto e altri sintomi se manipolata senza precauzioni.

Diefembaquia vittata: Questa varietà di dieffenbachia, conosciuta anche come "foglia dell'elefante", contiene cristalli di ossalato di calcio che possono causare irritazione se ingeriti o manipolati senza precauzioni.

Geranio pelargonio (Pelargonium spp.): Alcune specie di geranio contengono sostanze chimiche irritanti nella loro linfa che possono causare irritazioni cutanee e oculari.

Trifoglio dolce (Melilotus officinalis): Questa pianta contiene cumarina, che può essere tossica se ingerita in grandi quantità e può causare disturbi gastrointestinali e altri sintomi.

Papaia selvatica (Carica papaya): Alcune parti di questa pianta, come i semi, contengono una sostanza chiamata carpaina, che può essere tossica se consumata in grandi quantità.