E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Aloe

L'Aloe ferox Miller della famiglia delle liliaceae è una pianta perenne con fusto legnoso, alto due o tre metri (talvolta anche cinque), normalmente semplice e non ramificato; è coperto per buona parte dai residui delle foglie secche che non cadono ma rimangono attaccate al tronco. 

Le foglie dell'Aloe, riunite in una fitta rosetta all'apice del tronco, sono sessili e di forma più o meno triangolare e hanno consistenza carnosa; la superficie inferiore è convessa, mentre quella superiore è piana o concava a seconda della turgidità della foglia, cioè della quantità dell'acqua che contiene; la superficie inferiore è spesso armata di numerose spine e anche il margine è provvisto di una fila continua di spine di colore rossastro. 

L'infiorescenza dell'Aloe è costituita da una pannocchia composta da numerosi racemi eretti; questi sono molto lunghi (anche fino a un metro), sono ricoperti da numerosissimi fiori provvisti di un piccolo peduncolo e penduli, e hanno l'involucro diviso in sei tepali di colore rosso scarlatto più scuro verso la base. 

Il frutto dell'Aloe è una capsula a tre logge che, aprendosi, lascia uscire i semi nerastri ovali, appiattiti e circondati da una piccola ala. 

L'Aloe cresce nelle regioni aride dell'Africa del Sud.

Per la preparazione della droga si utilizza il succo condensato delle foglie che si ottiene tagliando le foglie alla base e lasciandolo scolare liberamente o per compressione; il succo così ottenuto si concentra in caldaie sul fuoco, quindi si lascia raffreddare e indurire. 

Il succo di Aloe si presenta in masse amorfe di colore bruno-nerasto, fragili a frattura netta e lucente; ridotto in polvere prende colore giallo-rossiccio; ha odore caratteristico e sapore amarissimo. 

Come si usa l'Aloe

Proprietà: l'Aloe ha proprietà amaricanti, aperitive, digestive, lassative, purgative.
I principi attivi sono l'eteroside aloina, aloemodina, derivati antrachinonici amorfi, resine, piccole quantià di olio essenziale. 
Il principio attivo presente in maggior quantità nell'Aloe è un glocoside antracenico chiamato aloina; a questo e ad altri composti della stessa famiglia chimica viene attribuita una attività che, secondo le dosi, è via, via stomachica, colagoga, lassativa e purgativa. 
 
L'Aloe non è velenoso, ma il suo uso a scopo lassativo va limitato nel tempo, è sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento e in caso di infiammazioni intestinali e di tutti gli organi del bacino. Il sapore troppo amaro delle preparazioni bevibili di Aloe ne limita l'uso domestico e ne suggerisce l'utilizzazione mediante pillole e altri preparati medicinali che si trovano in farmacia. 
 
L'Aloe entra come componente amaricante in numerosi liquori ed elisir digestivi, cui apporta anche un benefico contributo per un regolare funzionamento dell'apparato digerente, fegato compreso.  Il succo e gli estratti di Aloe hanno anche utili prerogative, per uso esterno, come cicatrizzanti di piaghe, ferite e ustioni, come antipruriginosi e come blandi anestetici contro le punture degli insetti; sono inoltre attivi contro taluni microrganismi che allignano sulla pelle, 
 
La cosmetica utilizza gli estratti di Aloe sia in preparati deodoranti che in creme decongestionanti e disarrossanti atte a proteggere la pelle dalle radiazioni solari. 
 

Come si usa l'Aloe 

 Uso interno: si utilizza il succo essiccato; come digestivo
  • Tintura: 20 g in 100 ml di alcool di 70° (la droga finemente polverizzata va tenuta a macero per 10 giorni, agitando frequentemente). Dieci gocce come digestivo, fino a 1-2 g come purgativo. 
  • Tintura composta: Miscelare parti uguali di tintura di Aloe, China, Genzian, Rabarbaro. Venti gocce prima dei pasti come digestivo.

 

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