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Billbergia

Billbergia

Erroneamente considerata una pianta grassa, la Billbergia è fra le piante d'appartamento più decorative, soprattutto per la bellezza dell'infiorescenza che presenta delicati toni di rosa, lilla, azzurro. Dopo la fioritura la billbergia accenna a deperire e poi muore, mentre al lato della pianta-madre appare un figlio, che l'anno successivo può fiorire.

Affinchè ciò avvenga è necessario che il vaso goda di ottima luce, di costante calore (dai 18° ai 22°) e riceva ogni mese la giusta dose di nutrimento e annaffiature somministrate con ritmo costante ogni 3 giorni, senza eccedere, ma facendo in modo da inumidire tutto il pane di terra . Sono indispensabili le irrorazioni.

Il genere comprende piante acauli sempreverdi, originarie dell'America Centrale e Meridionale, con rosette di lunghe foglie di solito rigide, spinose ai margini, strettamente inguainanti alla base, dove formano il caratteristico "vaso" della maggior parte delle Bromeliaceae e dove sorge l'infiorescenza, più lunga delle foglie e spesso pendula.

Le infiorescenze hanno numerosi fiori, generalmente circondati da brattee vistose, spesso di tinta contrastante con quella dei fiori. 

Coltivazione: queste piante richiedono terriccio composto di terra concimata fibrosa, terriccio di foglia e d'erica, torba e frammenti di carbone, drenaggio accuratissimo. 

Innaffiature: frequenti d'estate e ridotte in inverno a seconda della temperatura ambiente. Massima luminosità, anche sole diretto nei mesi e nelle ore meno calde. 

Temperature: minima  invernale circa 13°C. 

Moltiplicazione: i polloni, emessi da tutte le specie in quantità , maggiore o minore, sono usati per la moltiplicazione, si distaccano in primavera, meglio se hanno già posto radici, e si mettono in piccoli vasi con torba e sabbia appena umide in ambiente molto caldo. 


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