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Come difendere le piante dal vento


Il vento  è spesso nocivo alle piante, non soltanto perchè può rompere i rami, strappare i fiori e rovinare le foglie, ma soprattutto perchè accelera grandemente l'evaporazione dell'acqua dei vasi e la traspirazione delle piante. Quindi specialmente nei climi caldo-aridi, il vento peggiora le condizioni dell'ambiente facendo soffrire doppiamente la sete alle piante. Questa situazione è sensibilmente peggiore nei luoghi vicino al mare, dove si hanno venti di una certa forza i quali trasportano sempre un po' di salsedine, che provoca le note bruciature dei margini fogliari.

I rimedi- Che cosa si può fare per ridurre al minimo questi inconvenienti? Anzitutto, per rompere la forza del vento, nel caso di correnti di una certa intensità, bisogna formare dei frangiventi: si tratta spesso di una semplice stuoia tesa dalla parte da cui soffia il vento, fatta da cannucce più o meno fitte a seconda delle esigenze, oppure di ripari più consistenti, come tavole di legno; meno antiestetici sono i frangiventi naturali, ottenuti con piante assai rustiche, persistenti, adatte a riparare quelle più delicate: ottime siepi a questo scopo si possono formare con Ligustro, Mirto, Bosso, Alloro, Evonimo e, nelle zone marine, con Tamerice, Pittosporo, Mioporo, tutte piante assai resistenti alla salsedine.

L'altro effetto negativo del vento, cioè la rapida evaporazione dell'acqua dei vasi, si può limitare con gli stessi accorgimenti che vengono adottati contro l'insolazione eccessiva: stendete quindi sul terriccio uno strato di foglie o di letame paglioso, oppure dei fogli di materia plastica. Per evitare i danni dovuti al rapido prosciugamento del terreno, si possono anche collocare i vasi di terracotta entro cassette di legno e riempire gli spazi tra un vaso e l'altro con segatura: è una misura molto utile per ristabilire l'equilibrio idrico della pianta, che viene spesso compromesso, nelle giornate ventose, dalle forze unite del vento e del sole.