E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Come si preparano i vasi




Prima di mettere a dimora le piante, bisogna lavare i vasi con acqua e detersivo sia all'interno che all'esterno, risciacquando molto bene per eliminare possibili muffe, uova di insetti o parassiti.







Coprire l'apertura (o le aperture) sul fondo con un coccio (per esempio un pezzetto di vaso rotto). Mettere uno strato di ghiaia di 2 dita per i vasi e 4 dita per le cassette che superano i 30 cm.







Nelle cassette e nei vasi di maggiori dimensioni aggiungere alla ghiaia uno strato di sabbia, che servirà a regolare il deflusso dell'acqua e a mantenere la giusta umidità alle radici della pianta.







Aggiungere un pò di terriccio soffice e ben concimato, composto da 1/3 di terra normale, 1/3 di torba e 1/3 di sabbia; più la giusta dose di un concime completo in polvere a base organica.







Messa a dimora la pianta, premere con discreta forza attorno al fusto per far assestare le radici senza lasciare vuoti, che finirebbero per riempirsi d'acqua provocando processi di marciume.







Annaffiare, attendere qualche ora e aggiungere altro terriccio fino ad arrivare a 2-3 cm dal bordo esterno del recipiente, Nello spazio vuoto l'acqua si potrà raccogliere senza tracimare.