E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Doronicum


Nome scientifico: Doronicum della famiglia delle Compositae. Origine: Europa. Il genere Doronicum comprende 35 specie di piante erbacee, rizomatose, perenni, resistenti. Molte specie vengono utilizzate per la produzione di fiori recisi. Sono caratterizzate da capolini con fiori gialli, quelli del raggio ligulati ( formati da ligule, fiori esterni chiamati comunemente petali ) e quelli del disco tubolari.


Coltivazione:
I Doronicum si coltivano in piena terra, soprattutto in aiuola, per formare grandi macchie di colore ( in gruppi con almeno 10-12 piante ), avendo cura di piantare quelle più basse davanti. Si mettono a dimora in marzo ( in terreni umidi e compatti ) o in ottobre in un terreno concimato con 50 kg/mq di sostanza organica. La distanza tra le piante varia da 20-30 cm per le specie e varietà più basse a 30-40 cm per quelle più alte e rigogliose. Se il terreno non è fertile aggiungere all'acqua di irrigazione, per 2 o 3 volte a fine primavera, un concime ad alto titolo di fosforo e potassio nella dose di 10-20 g per
decalitro.

Esposizione:
E' preferibile il pieno sole, possibilmente al riparo dal vento ( che potrebbe danneggiare gli steli delle specie e varietà più alte ), ma è bene sopportata anche la mezz'ombra.

Temperatura:
I Doronicum resistono sia alle alte sia alle basse temperature. Solo le piante messe a dimora in autunno, il primo anno vanno riparate dai geli con una pacciamatura vegetale ( foglie, torba o altro materiale organico ).

Annaffiatura:
Deve essere abbondante durante lo sviluppo per mantenere il terreno abbastanza umido, riducendo gli interventi in autunno-inverno.

Toelettatura:
Eliminare le parti danneggiate e i capolini sfioriti per stimolare la comparsa di nuovi e più numerosi fiori.

Moltiplicazione:
La semina si effettua in primavera o in autunno in cassette con terriccio composto da 1/3 di terra fertile, 2/3 di torba e l'aggiunta di un po' di sabbia. Appena le piantine sono maneggiabili si invasano singolarmente per poi metterle a dimora appena hanno ben radicato. Si utilizza anche la divisione dei cespi a fine inverno, ripiantando subito a dimora le parti ottenute.

Malattie e parassiti:
Foglie e fusti sono colpiti dall'oidio, una muffa superficiale bianca che causa deperimento delle piante. E' facilmente controllabile trattando con zolfo o appositi fungicidi antioidici.

Consigli per l'acquisto:
Semi o piante in vasetti da trapiantare si posso acquistare nel periodo primaverile presso garden centre, fioristi e vivaisti. Controllare che i semi siano freschi perché sia garantita la germinalità. Scegliere piantine compatte e ben accestite ( ricche di germogli basali ).


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