E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Piante e fiori, La Borragine, Borrago officinalis, famiglia delle Borraginaceae, origini bacino del Mediterraneo.

 

La Borragine, o Borrago officinalis, fa parte della famiglia delle Borraginaceae, orginaria del bacino del Mediterraneo.

La Borragine è una pianta annuale, alta da 40 a 50 cm, con fusto grosso, ramoso; le foglie inferiori sono grandi, ovali, ottuse, con lunghi piccioli, mentre quelle superiori sono più strette e abbracciano il fusto. 

I fiori sono disposti in pannocchie sommitali e hanno corolle rosse, quando sono ancora in boccio, mentre in fioritura, da maggio a tutta l'estate, sono di un colore azzurro intenso, con la caratteristica corolla a forma di stella. L'intera pianta è ricoperta da peli setolosi, incurvati, duri e pungenti, color grigio chiaro. 

Il frutto è formato da acheni racchiusi dal calice, che, dopo la caduta della corolla, si richiude su se stesso. 

Questa pianta è diffusa in tutta Italia dalla zona mediterranea a quella submontana; si trova un po' ovunque nei luoghi coltivati, negli incolti, nelle zone ruderali.  

Coltivazione: la borragine cresce bene in ogni tipo di terreno e predilige le posizioni  soleggiate.

La riproduzione avviene per seme, che si raccoglie direttamente sulle piante, i cui fiori vengono lasciati "maturare". La semina si fa da marzo a luglio nei climi più rigidi e in autunno in quelli più miti, su terreno sminuzzato su cui sono tracciati solchetti poco profondi, alla distanza di 30-40 cm l'uno dall'altro. Dopo la nascita si dirada lasciando una pianta ogni 30 cm. 

La Borragine è un pianta conosciuta sia nella cucina sia nella medicina popolare: contiene mucillagini, una saponina, tannino, malato di calcio e nitrati. Il decotto di foglie e fiori è impiegato contro le malattie respiratorie.  Dal punto di vista alimentare, invece, viene ricercata come aromatizzante del vino, dei succhi di frutta e dell'aceto, cui conferisce un sapore rinfrescante di cetriolo. Viene utilizzata anche nelle insalate e nelle frittate. I fiori possono essere conditi e usati per decorare dolci. 

Della pianta per uso officinale si utilizzano le foglie, i fiori e la porzione aerea della pianta.

Quando si raccoglie: la raccolta delle foglie si effettua in aprile-giugno prima della fioritura; i fiori si recidono appena dischiusi, in giugno-luglio; la porzione aerea della pianta si raccoglie in giugno-luglio, tagliando la pianta a 5-10 centimetri da terra e mondandola dalle foglie secche. 

Come si conserva: tutta la droga si essicca in strato sottile all'ombra e in luogo aerato (la parte aerea anche in mazzetti appesi sempre all'ombra). I fiori si conservano in recipienti di vetro al riparo dalla luce, le altri parti in sacchetti di carta o tela. 

La Borragine ha proprietà emollienti, espettoranti, diuretiche, sudorifere, depurative, antireumatiche, antinfiammatorie. I principi attivi sono gli antociani, mucillagini, resine, nitrati di potassio. L'infuso di fiori di borragine ha buone proprietà emollienti, tossifughe espettoranti; ha anche un effetto diuretico e depurativo. 

Le foglie, oltre all'effetto diuretico, sono ritenute valide, come sudorifero, nel reumatismo e nelle forme morbose eruttive caratteristiche dell'infanzia (rosolia, scarlattina ecc...) nonchè per eczemi e foruncolosi. 

Per uso esterno fiori e foglie vengono utilizzati come decongestionanti ed emollienti su zone di pelle arrossata e con eruzioni cutanee. 

Come si usa: 

Uso interno i fiori o le sommità fiorite. 

Come emolliente, espettorante e sedativo della tosse.

  • Infuso: 1,5 g in 100 ml di acqua. Tre-quattro tazzine al giorno all'occorrenza.

Come diuretico e depurativo.

  • Tintura vinosa: 3 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 5 giorni). Due-tre bicchierini al giorno.
Uso interno le foglie.

Come diuretico e depurativo

  • Decotto: 2 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno lontano dai pasti.

Uso esterno i fiori, le foglie, la parte aerea della pianta.

Come emolliente, lenitivo, antipruriginoso delle mucose boccali e della pelle. 

  • Infuso: 5 g in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, sciaqui boccali, applicare compresse imbevute di infuso sulle parti interessate.


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