E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Piante e fiori: Euphorbia fulgens, la pianta dell'amore

Euphorbia della famiglia delle Euphorbiaceae, originaria del Sudafrica, Madagascar. L'Euphorbia fulgens è una specie delicata a portamento arbustivo, caratterizzata da rami slanciati e foglie decidue verde scuro lunghe circa 10 cm. I fiori , riuniti in lunghe infiorescenze terminali, compaiono da novembre a febbraio. E' utilizzata come pianta d'appartamento in vaso.

La "pianta dell'amore" fa parte del gruppo delle cosiddette piante grasse, che dovrebbero invece essere indicate come "piante succulente" grazie ai loro tessuti atti a trattenere la maggior quantità di acqua possibile, di cui l'esemplare si serve nei momenti di carestia.

Le forme dell'Euphorbia ricordano molto le Cactaceae, da cui però si distinguono essenzialmente per i fiori riuniti  in infiorescenze (ciazi) e per la presenza all'interno della pianta di un lattice bianco, tossico per l'uomo sia per contatto sia per ingestione. 

Coltivazione: l'euforbia può essere coltivata all'esterno solo dove il clima è temperato; in zone a clima rigido la pianta deve essere tenuta in casa. Va annaffiata poco, vuole il sole, anche diretto ed è in grado di tollerare, sia pure per poco tempo (massimo un mese), temperature che oscillano intorno ai 5°C, con ibridi che possono sopportare anche temperature inferiori. Comunque la temperatura ottimale si aggira tra i 18-20°C.

Esposizione: l'euforbia ha bisogno di molta luce e, a differenza di altre piante, non soffre per i raggi diretti del sole, anzi l'ombra fa perdere il colore alle specie variegate. 

Rinvasatura: si effettua in primavera, dopo un periodo di riposo , utilizzando un contenitore appena più grande di quello precedente, con un substrato per cactacee o piante grasse, formato da almeno 1/3 di sabbia. Il drenaggo deve essere molto accurato: è opportuno coprire il fondo del vaso con uno strato di cocci, ghiaia o argilla espansa. 

La pulizia della pianta: è molto importante tenere pulita la pianta, ma l'euforbia non deve essere toccata e, per rimuovere la polvere, bisogna usare un pennello, facendo attenzione alle spine. 

Moltiplicazione: alla fine della primavera si possono tagliare porzioni di fusto o di rami, facendo attenzione a non toccare il lattice: si lasciano asciugare i tagli per qualche giorno, poi le talee vanno poste in un substrato sabbioso. Durante il periodo della radicazione va evitato il sole diretto e si deve mantenere il substrato sufficientemente umido. 

Malattie e parassiti: queste piante in genere non presentano grossi problemi se si ha l'accortezza di non annaffiare  troppo abbondantemente per non provocare marciumi. Occasionalmente sono attaccate dalle cocciniglie, eliminabili con appositi antiparassitari o con l'asportazione manuale. 

 

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