Euphorbia della famiglia delle Euphorbiaceae, originaria del Sudafrica, Madagascar. L'Euphorbia fulgens è una specie delicata a portamento arbustivo, caratterizzata da rami slanciati e foglie decidue verde scuro lunghe circa 10 cm. I fiori , riuniti in lunghe infiorescenze terminali, compaiono da novembre a febbraio. E' utilizzata come pianta d'appartamento in vaso.
La "pianta dell'amore" fa parte del gruppo delle cosiddette piante grasse, che dovrebbero invece essere indicate come "piante succulente" grazie ai loro tessuti atti a trattenere la maggior quantità di acqua possibile, di cui l'esemplare si serve nei momenti di carestia.Le forme dell'Euphorbia ricordano molto le Cactaceae, da cui però si distinguono essenzialmente per i fiori riuniti in infiorescenze (ciazi) e per la presenza all'interno della pianta di un lattice bianco, tossico per l'uomo sia per contatto sia per ingestione.
Coltivazione: l'euforbia può essere coltivata all'esterno solo dove il clima è temperato; in zone a clima rigido la pianta deve essere tenuta in casa. Va annaffiata poco, vuole il sole, anche diretto ed è in grado di tollerare, sia pure per poco tempo (massimo un mese), temperature che oscillano intorno ai 5°C, con ibridi che possono sopportare anche temperature inferiori. Comunque la temperatura ottimale si aggira tra i 18-20°C.
Esposizione: l'euforbia ha bisogno di molta luce e, a differenza di altre piante, non soffre per i raggi diretti del sole, anzi l'ombra fa perdere il colore alle specie variegate.
Rinvasatura: si effettua in primavera, dopo un periodo di riposo , utilizzando un contenitore appena più grande di quello precedente, con un substrato per cactacee o piante grasse, formato da almeno 1/3 di sabbia. Il drenaggo deve essere molto accurato: è opportuno coprire il fondo del vaso con uno strato di cocci, ghiaia o argilla espansa.
La pulizia della pianta: è molto importante tenere pulita la pianta, ma l'euforbia non deve essere toccata e, per rimuovere la polvere, bisogna usare un pennello, facendo attenzione alle spine.
Moltiplicazione: alla fine della primavera si possono tagliare porzioni di fusto o di rami, facendo attenzione a non toccare il lattice: si lasciano asciugare i tagli per qualche giorno, poi le talee vanno poste in un substrato sabbioso. Durante il periodo della radicazione va evitato il sole diretto e si deve mantenere il substrato sufficientemente umido.
Malattie e parassiti: queste piante in genere non presentano grossi problemi se si ha l'accortezza di non annaffiare troppo abbondantemente per non provocare marciumi. Occasionalmente sono attaccate dalle cocciniglie, eliminabili con appositi antiparassitari o con l'asportazione manuale.
Articoli correlati