E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Note generali sugli arbusti rampicanti


I rampicanti svolgono un ruolo importantissimo nell'allestimento di giardini e terrazzi. Consentono infatti di ricoprire pareti e strutture aumentando la presenza verde senza ridurre lo spazio disponibile, mascherando al tempo stesso elementi poco armoniosi.

Appartengono a questo gruppo tutta una serie di generi e specie di arbusti che possono essere decidui o sempreverdi ed essere ornamentali per il fogliame variamente colorato, per la fioritura o per la produzione di bacche colorate. Per poter crescere in modo adeguato e armonioso, gli arbusti rampicanti hanno bisogno di un sostegno. A questo scopo, i rami di alcuni arbusti rampicanti sono provvisti di particolari organi di presa (ciri a ventosa, viticci o radici aeree) con i quali la pianta si attacca ai sostegni, a volte in modo tanto saldo da divenire quasi un tutt'uno con l'elemento naturale o artificiale che la sostiene. I rami delle specie che non sono provviste di organi di presa, sono il più delle volte, talemente flessibili da riuscire ad avvolgere strettamente il sostegno durante la crescita.

La scelta delle specie adatte ai singoli utilizzi deve essere fatta, oltre che in funzione ornamentale in base ai gusti personali, anche e soprattutto in funzione del ruolo che la pianta deve assolvere, dello spazio a disposizione e del tipo di struttura su cui andrà ad attaccarsi o sarà legata. Un arbusto rampicante sempreverde è preferibile a uno deciduo quando deve mascherare un angolo di giardino che è bene nascondere alla vista in ogni periodo dell'anno, mentre potrebbe essere inadeguato su un gazebo o su un camminamento, dove l'effetto ombreggiante del fogliame potrebbe risultare eccesivo durante la stagione invernale. Allo stesso modo il rampicante che ricopre la parete di una casa d'estate svolge il benefico ruolo di ombreggiare e tenere fresco l'interno mentre, mantenendo le foglie anche durante la stagione invernale, rischia di bloccare la già scarsa luce che filtra dalle finestre.

Nella scelta delle piante si tenga presente che le piante rampicanti da fiore vogliono il massimo della luce, pertanto per le posizioni esposte a nord e per gli angoli poco luminosi conviene optare per piante con fogliame decorativo (per esempio l'edera) che tollerano luminosità più basse.

La messa a dimora.
La messa a dimora di queste piante deve essere fatta con particolare cura, tenendo presente che la superficie occupata dai fusti è sempre di dimensioni notevolmente ridotte rispetto alla massa vegetale che verrà prodotta successivamente. Risulta pertanto fondamentale fornire alle radici una quantità di terreno sufficiente al loro sviluppo, ben lavorato e arricchito di sostanza organica matura (30-70 kg/mq), che andrà calcolato in rapporto al volume della vegetazione e non in rapporto alle dimensioni del fusto. I rampicanti, inoltre, vengono spesso collocati a ridosso dei muri ed è importante calcolare bene le distanze di impianto per evitare che grondaie e balconi impediscano all'acqua piovana di raggiungere le radici. Bisognerà inoltre considerare che le pareti di una casa poggiano su fondamenta che spesso sporgono di qualche decina di centimetri dalla vericale del muro e quindi risulta importante mettere a dimora le piante a una certa distanza dal muro (almeno 30 cm) per consentire alle radici di trovare terreno fertile e profondo. Se il terreno è ben drenato e non eccessivamente argilloso, il periodo migliore per la messa a dimora è l'autunno, altrimenti è consigliabile attendere la fine dell'inverno. E' preferibile comprare piante coltivate in vaso: quelle in zolla o radice nuda sono di difficile attecchimento in quanto molte specie rampicanti formano radici fittonanti (che si sviluppano intorno a un robusto asse centrale) che al momento dell'estirpazione vengono spesso danneggiate.

Sostegni e legature. 
Alcuni rampicanti, in particolare la vite americana e l'edera, sono in grado di attaccarsi direttamente a muri o altri sostegni, la maggior parte di essi, invece, necessita di appligli da poter avvolgere con i viticci o direttamente con i rami. Questi appigli potranno essere disposti facilmente affrancando saldamente alle pareti dei fili, delle reti o dei tralicci. Quale che sia il tipo di appiglio che si intende predisporre è bene scegliere un materiale che garantisca una buona durata nel tempo (l'ideale sono le reti o fili zincati e plastificati, oppure tralicci in plastica), perchè una volta che il rampicante si è aggrappato è impossibile sostituire il sostegno senza sacrificare la pianta o, nella migliore delle ipotesi, senza danneggiarla. Nel disporre fili, reti e tralicci per favorire la presa di un rampicante su un muro è bene tenerli staccati di qualche centimetro dalla parete per garantire la circolazione dell'aria. Questo accorgimento è molto importante se ci si trova in una regione dove il clima estivo è particolarmente caldo e quando la parete è esposta a sud o a sud-ovest. Nel caso invece la struttura si supporto per il rampicante non sia appoggiata a un muro è importante considerare le diverse sollecitazioni cui verrà sottoposta, in particolare la spinta del vento e il peso della massa vegetale e di eventuali frutti o bacche. La legatura dei tralci sui supporti deve essere fatta con appositi materiali (vimini, fili di materiale plastico,anelli) e questi devono essere stretti con moderazione per garantire un aggancio sicuro senza tuttavia provocare strozzature ai rami che con il tempo si ingrossano. Un controllo delle legature deve comunque essere fatto almeno una volta all'anno.

La potatura.
Gli interventi di potatura degli arbusti rampicanti devono essere effettuati rispettando l'epoca di potatura indicata nelle specifiche tabelle: in generale i rampicanti da fiore vanno potati subito dopo la fine della fioritura, mentre quelli che non fioriscono vanno potati in primavera o in estate. Spesso comunque risultano utili, una o due volte l'anno secondo la specie, interventi di toelettatura con eliminazione delle parti secche e di riordino delle chiome. I rampicanti spontanei (cioè dotati di organi di presa propri), come l'edera, possono essere sfoltiti direttamente sui muri, mentre per quelli  che richiedono legature è consigliabile staccare i fusti dai supporti ed eliminare tutti i rami laterali prima di riposizionare il fusto. Se il fusto principale è molto vecchio lo si può eliminare sostituendolo con uno o più getti nuovi, scelti tra quelli che nascono direttamente dal terreno o dalla base del fusto più vecchio.

La potatura in due tempi. 
Spesso i rami dei rampicanti formano un intrico complesso e difficile da dipanare. In questi casi, se occorre eliminare uno o più rami, è consigliabile reciderli senza asportarli e attendere che divengano secchi. A questo punto si potrà togliere il ramo senza correre il rischio di danneggiare gli altri, tagliandoli per errore.


Articoli correlati