Nome scientifico Oxalis, della famiglia delle Oxalidaceae, originaria delle zone temperate dell'emisfero boreale, America e Africa meridionale. Al genere Oxalis appartengono oltre 850 specie di piante erbacee , annuali o perenni, di arbusti, non chè alcune specie bulbose o tuberose. Quelle erbacee perenni sono le più coltivate. Sono caratterizzate da foglie composte, formate da 3-12 foglioline. Il nome della pianta deriva dal sapore asprigno delle foglie che si possono mangiare mescolate all'insalata. I fiori sbocciano a partire da marzo.
La coltivazione
Le Oxalis, soprattutto le specie perenni, vengono coltivate in giardino roccioso, ma possono essere anche coltivate in vaso, in contenitori di grandi dimensioni. Si piantano in marzo (nelle zone a clima mite) o in settembre (nelle altre zone) in qualsiasi tipo di terreno, meglio se ben drenato e ricco di sostanza organica.
Si adattano sia al sole sia alle posizioni parzialmente ombreggiate. Le specie perenni sono per lo più resistenti, a eccezione di Oxalis chrysantha che richiede una posizione riparata. Tra le specie bulbose ve ne sono alcune (come Oxalis cernua) che possono essere coltivate all'aperto solo nelle zone a clima mite.
L'annaffiatura deve essere regolare nel periodo vegetativo, evitando gli eccessi. Nel periodo invernale limitarsi a mantenere appena umido il terreno. Le specie coltivate in vaso si invasano in autunno ogni due anni circa, alcune specie come O. inops, tendono a essere infestanti e bisogna quindi contenerne lo sviluppo.
La moltiplicazione
Il metodo più utilizzato per la propagazione di questa pianta è la divisione dei cespi, che si effettua in primavera, mettendo direttamente a dimora le parti della pianta.
Malattie e parassiti.
In genere le malattie non assumono proporzioni tali da richiedere interventi di controllo. La maggior parte delle Oxalis sono però ospiti secondarie (uno stesso parassita svolge il suo ciclo vitale su due "ospiti" diversi, di cui le Oxalis sono quelle di secondaria importanza) della ruggine del mais e non andrebbero coltivate nelle vicinanze di questa coltura.
Come si usa
Dove si trova l'Acetosella: l'Acetosella si trova nelle zone boschive ombrose ed umide della zona montana e submontana di tutta Italia ma specialmente in quella settentrionale.
Quando si raccoglie: per la preparazione della droga si utilizzano le foglie che si raccolgono dalla primavera all'estate in aprile-luglio recidendole insieme al lungo peduncolo ed evitando di danneggiare il rizoma.
Come si conserva: le foglie si conservano essiccandole rapidamente all'ombra in luogo ben aerato poichè, essendo carnose, tendono a fermentare; si conservano in sacchi di carta.
Destinazione d'uso: La destinazione erboristica dell'Acetosella è abbastanza simile a quella dell'Acetosa. Oltre alle precipue proprietà diuretiche vengono attribuite all'Acetosella anche quelle depurative. E' abitudine aggiungerla alle insalate per esaltarne le generiche proprietà. L'Acetosella è utile anche per uso esterno per impacchi o bagni su pelli arrossate, infiammate, con abbondante secrezione sudorale.
Uso Interno: il succo delle foglie. Come diuretico e depurativo. Sciroppo- 10 g del succo bolliti con 15-20 g di zucchero. Uno o due cucchiai due volte al giorno
Attenzione: per l'elevato contenuto di ossalati, se ne consiglia un uso moderato alle persone sofferenti di fegato e di intestino, Sconsigliato alla persone affette da calcoli.