E s’aprono i fiori notturni, nell’ora
che penso a’ miei cari. |
Caprifoglio
Nome scientifico: Lonicera della famiglia delle Caprifoliaceae. Origine: emisfero boreale Al genere Lonicera appartengono oltre 200 specie di piante da resistenti a delicate, a portamento rampicante o arbustivo, sempreverdi o a foglie decidue. Le foglie sono opposte, di solito a margine intero. I fiori sono tubolari o campanulati, riuniti in infiorescenze. Il loro colore varia dal bianco al rosso, al giallo.
Coltivazione
Il Caprifoglio è una pianta da esterno, che si può coltivare sia in piena terra sia in vaso. E' spesso utilizzato anche per formare siepi. Le specie rampicanti sempreverdi si mettono a dimora in aprile-maggio, le rampicanti decidue e quelle arbustive da ottobre a marzo. Prediligono un terreno sciolto, ben drenato e ricco di sostanza organica. In vaso si utilizza un substrato con terra, torba ( o compost ) e un po' di sabbia per un migliore drenaggio. La potatura va effettuata secondo l'epoca di fioritura: le specie a fioritura precoce, immediatamente alla fine della fioritura; quelle a fioritura tardiva, a fine inverno in maniera leggera, perché una potatura eccessiva ne potrebbe limitare la fioritura. Per mantenere la forma delle siepi, la potatura va effettuata in primavera e a fine estate.
Esposizione
Pieno sole o mezz'ombra. Per le specie rampicanti l'esposizione ideale è con la base in mezz'ombra e la chioma in pieno sole.
Temperatura
La maggior parte delle specie è resistente sia alle alte sia alle basse temperature; alcune specie sono meno resistenti. ( L. etrusca ) o addirittura delicate ( L. sempervirens ).
Annaffiatura
E' necessaria esclusivamente per le piante giovani, immediatamente dopo la messa a dimora, o in periodi di siccità prolungata.
Rinvasatura
La si effettua in primavera e solamente quando il vaso non riesce più a contenere le radici della pianta.
Moltiplicazione
Le talee, lunghe una decina di centimetri, si prelevano dal fusto in luglio-agosto, si piantano in un substrato a base di torba e sabbia e si fanno svernare in luoghi protetti ma non riscaldati; quelle delle specie rampicanti si possono mettere direttamente a dimora l'anno successivo, mentre quelle delle specie arbustive vanno invasate singolarmente e trapiantate in contenitori sempre più grandi fino alla messa a dimora l'anno successivo. Con i lunghi rami si possono fare anche delle propaggini, interrando a fine estate-inizio autunno tralci a cui è stata praticata un'incisione. Dopo la radicazione (l'anno successivo) vengono staccate dalla pianta madre. La semina, utilizzata per le specie rampicanti, si fa in settembre-ottobre. in una composta da semi, in ambiente fresco. Quando le piantine sono maneggiabili, si trapiantano prima in vasetti, poi in contenitori di dimensioni sempre maggiori fino all'autunno successivo, quando si mettono a dimora.
Malattie e parassiti
Gli afidi provocano sia danni diretti, succhiando la linfa della pianta e causando deformazione dei germogli e dei fiori, sia indiretti, poichè sulla loro melata si insediano le fumaggini. Si combattono con aficidi.L'oidio, che si manifesta con una patina muffosa biancastra sulle foglie e sui germogli, si combatte con prodotti antioidici. Le piante colpite da "mal del piombo", con foglie che assumono un colore plumbeo e rami che seccano, vanno eliminate.
Consigli per l'acquisto
Molte specie e varietà di Lonicera si trovano facilmente presso garden centre e vivaisti specializzati. Scegliere le piante ben ramificate.
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