E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Alberi da frutto: Il Melo, nome scientifico Malus, della famiglia delle Rosaceae, originario dell'Europa

 Nome scientifico Malus, della famiglia delle Rosaceae, origine Europa.

fonte wikipedia


Al genere Malus appartengono oltre 30 specie di arbusti o alberi; il melo da frutto; malus domestica o Malus communis o Pyrus malus, è un albero di origne ibrida caratterizzato da un apparato radicale piuttosto superficiale e da un fusto eretto, con la corteccia grigiastra che si sfalda in placche; può raggiungere l'altezza di 15 m. 

Le foglie sono ovali o ovali-ellittiche, rugose, con margini dentati o seghettati. I fiori sbocciano verso metà aprile, sono bianchi, spesso soffusi di rosa all'esterno, con vistose antere gialle. 

Il frutto, (o meglio il falso frutto) è un pomo che deriva dal ricettacolo fiorale e contiene semi lucidi nerastri. 

Ricordiamo che la maggior parte delle varietà è autosterile cioè i fiori non possono fecondarsi a vicenda, per cui necessitano di un'altra varietà per garantire una buona impollinazione. Il numero delle cultivar di melo è elevato, ricordiamo quelle del gruppo Stark e del gruppo di varietà Spur. 

pianta di melo


Coltivazione: il melo viene coltivato in piena terra. Si mette a dimora in autunno (nelle zone a inverno freddo) o in primavera. Si utilizzano di solito piante innestate da 1 a 3 anni. Si adatta molto bene a tutti i tipi di terreno, eccettuati quelli eccessivamente calcarei o troppo compatti, ma preferisce quelli fertili, freschi, profondi e ben drenati di medio impasto. 

Al momento dell'impianto è necessaria una buona concimazione, sia organica nella misura di 10-30 kg di letame per pianta, sia minerale nella misura di 30-50 g di concime completo per pianta. Per quanto riguarda la distanza tra le piante, questa varia in base al portainnesto utilizzato e alla forma di allevamento. 

La dimensione delle buche può avere, approssimativamente, una profondità di circa 30 cm e una larghezza di circa 60 cm. E' inoltre necessario un tutore alto almeno 1,5 m ed eliminare le radici danneggiate; le piante vanno poste al centro della buca, sopra un cono di terriccio alto circa 10 cm, disponendovi accuratamente le radici intorno e facendo in modo che il punto di innesto della pianta sia almeno qualche centimetro al di sopra del livello del terreno. 

La potatura: per quanto riguarda la potatura di produzione, è da effettuare prevalentemente nel periodo invernale. Altre operazioni che talvolta si rendono necessarie per stimolare e migliorare la fruttificazione (decorticazioni, incisioni, diradamenti), si effettuano anche in primavera e in estate.

wikipedia


Esposizione: Il melo preferisce un'esposizione in pieno sole. 

Temperatura: questa pianta è molto resistente e si adatta a differenti condizioni climatiche, ma preferisce un clima fresco e tendenzialmente umido. 

Annaffiatura: la quantità di acqua da somministrare e la frequenza dipendono tanto dalla quantità di pioggia quanto dal tipo di terreno: gli interventi devono essere più abbondanti e ravvicinati nei terreni sabbiosi, meno frequenti in quelli più argillosi o ricchi di sostanza organica. Nei periodi di siccità si deve intervenire anche tutte le settimanre con quantità di acqua piuttosto abbondanti. 

Moltiplicazione: Il melo si moltiplica soprattutto per innesto e la scelta del portainnesto diventa in alcuni casi fondamentale per la produzione. Ogni portainnesto è più o meno adatto a un certo tipo di terreno e di coltivazione, di varietà, di distanza di impianto, ecc...Presso i centri specializzati è possibile ottenere informazioni e consigli secondo le proprie esigenze. 


 Malattie e parassiti. Il melo da fruttto va soggetto a malattie specifiche. 

1-La butteratura amara delle mele si manifesta con aree decolorate, poi bruno-nerastre, leggermente depresse, sui frutti che assumono un sapore amarognolo. Si previene prestando più attenzione alle necessità di coltivazione della pianta. 

2- La cinghiatura dei frutti è un problema dovuto al freddo, si presenta  con una fascia necrotica circolare. 

3- Il cancro del melo provoca la comparsa di aree necrotiche brune sui rami, che tendono poi a estendersi e a provocare disseccamento delle parti colpite. I rami attaccati vanno eliminati. 

4- Il marciume a circoli provoca la comparsa, sui frutti e sui rami, di cuscinetti di muffa biancastra in cerchi concentrici. Eliminare le parti colpite e trattare con ditiocarbammati. 

Tra i parassiti animali:

1- la cocciniglia di San Josè che sottrae sostanze nutritive alla pianta incrostandosi sui rami e formando macchie circolari anche sulle foglie e sui frutti. Si combatte con oli attivati in inverno e con oli bianchi in estate. 

2- Le larve della falena invernale dei fruttiferi rodono le foglie, si combattono  ponendo sul tronco anelli vischiosi che si trovano già pronti in commercio.

3- Il ragnetto rosso dei fruttiferi punge le foglie che imbruniscono, seccano e cadono. Si combatte con acaricidi. 

4- L'antonomo del melo, sia allo stadio di larva sia allo stadio adulto, danneggia i fiori, provocandone l'aborto: si previene raschiando la corteccia e con trattamenti primaverili con appositi insetticidi per eliminare le femmine prima che depongano le uova. 



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