Il pero è una pianta arborea da frutto di grande importanza, largamente coltivata in varie regioni italiane. Non si conosce con esattezza la zona dalla quale proviene questa specie; comunque, si ritiene che essa sia orginaria dell'Asia centro-occidentale.
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Nome scientifico Pyrus della famiglia delle Rosaceae. Al genere Pyrus appartengono una ventina di specie di arbusti e alberi, perlopiù a foglie decidue, che possono raggiungere l'altezza di 15 m. Vi sono specie da frutto commestibile e specie ornamentali.
Fra le specie da frutto più utilizzata è Pyrus communis. E' un albero con corteccia bruno-nerastra, rugosa e fessurata. Le foglie sono dure, ovali , acuminate; in autunno assumono spesso tonalità rossastre. I frutti hanno forma più o meno allungata, con polpa succosa, di diversi colori nelle tonalità del giallo e del ruggine.
Le varietà coltivate di pero possono essere distinte fra loro in base a vari criteri; fra questi sono molto importanti la destinazione del prodotto e l'epoca di maturazione. In base al primo si possono ripartire in vari gruppi: da tavola da cuocere, da marmellate e da sidro.
In Italia le varità da tavola sono quelle maggiormente coltivate, mentre hanno scarsa importanza quelle delle altre categorie.
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Coltivazione: il pero viene coltivato in piena terra. Alcune varietà nane possono essere coltivate all'esterno anche in vaso. Si mette a dimora in autunno o a fine inverno (in terreni freddi e umidi). E' necessario preparare bene il terreno scavando buche profonde una trentina di centimetri e larghe una cinquatina, con un'abbondante concimazione, sia organica (20-40 kg per pianta, secondo le dimensioni, di letame ben maturo) sia minerale con fertilizzanti ternari complessi (100-300 g per pianta).
Il pero non ha particolari esigenze di terreno, pur preferendo quelli freschi, di medio impasto con pH (acidità del terreno) compreso tra 5,5 e 6,5. Ogni 2 anni ripetere la concimazione organica in virtù di 20-30 kg per pianta e ogni anno quella minerale in virtù di 300-500 g per pianta.
Il terriccio per il vaso deve esere composto da 2/3 di terra fertile e 1/3 di torba concimato con 500 g di sostanza organica e 20 g di concime complesso per decalitro di terra; in primavera-estate, ogni 30-40 giorni, aggiungere all'acqua di irrigazione 10-20 g di concime complesso per decalitro.
La potatura si effettua solo se la pianta viene coltivata in una forma particolare (vaso, piramide, palmetta, fuso ecc..); per le specie da frutto viene eseguita la potatura di produzione.
Esposizione: il pero preferisce un'esposizione in pieno sole, possibilmente in posizione protetta dai venti freddi.
Temperatura: pur essendo una pianta tendenzialmente resistente, può essere danneggiata da gelate invernali particolarmente intense e prolungate e da temperature estive eccessive.
Annaffiatura: il pero vuole sempre una discreta umidità del terreno: si interviene quindi nei periodo di siccità e particolarmente per le piante giovani dopo la messa a dimora. Nei terreni più sciolti è opportuno effettuare una buona pacciamatura con paglia, foglie o altro materiale per trattenere l'umidità del terreno.
Rinvasatura: la si effettua in primavera, ogni 2-3 anni, fino ad arrivare a vasi di 30-40 cm di diametro; poi si sostituisce solo il terriccio superficiale.
Moltiplicazione: la semina viene utilizzata in primavera solo per la produzione di piantine da innestare (franco). Per le varietà si utilizza l'innesto a gemma dormiente, in luglio, lo stesso anno in cui è stato seminato il portainnesto oppure l'anno dopo. Oltre al franco, viene utilizzato come portainnesto anche il cotogno.
Malattie e parassiti.
1- la cocciniglia di San Josè sottrae sostanze nutritive incrostandosi sui rami e formando macchie circolari anche su foglie e frutti: combattere con oli attivati in inverno e con oli bianchi in estate.
2- il capside dei fruttiferi provoca sui frutti dapprima macchie rossastre, poi pustole dure; eliminare i frutti colpiti e prevenire trattando le gemme prima dell'apertura con appositi insetticidi.
3- le larve della cecidomia delle perine attaccano i frutti in formazione, provocando ingrossamenti, imbrunimenti e caduta: eliminare i frutti colpiti.
4- le larve della falena invernale dei fruttiferi rodono le foglie provocandone la caduta: combattere ponendo sul tronco anelli vischiosi che si trovano già pronti in commerico.
5- Il ragnetto rosso dei fruttiferi punge le foglie che imbruniscono , seccano e cadono: combattere con acaricidi.
6- le larve della tentredine delle piccole pere attaccano i frutti ancora piccoli, che devono essere eliminati: prevenire trattando con esteri fosforici quando i fiori sono in boccio
7-Le larve del verme delle mele attaccano i frutti che si deformano e marciscono : trattare con insetticidi a base di esteri fosforici.
Tra le malattie crittogamiche:
1-Il cancro provocato da Nectria galligena causa macchie brune sui rami che poi diventano cave: asportare i rami più compromessi e disinfettare le ferite con fungicidi:
2- La ticchiolatura del pero provoca macchie sui rami, che si gonfiano e poi si screpolano, e su foglie e frutti: eliminare le parti colpite e trattare con prodotti a base di rame o di ditiocarbammati.
3-la septoriosi del pero provoca la coparsa di piccole macchie brunastre sulle foglie, che seccano e cadono: combattere con prodotti a base di rame.
4- la litiasi virotica rende i frutti colpiti bitorzoluti, con zone dure e amare: eliminare i frutti colpiti; può essere necessario reinnestare la pianta.
5- la clorosi ferrica si presenta con ingiallimento delle foglie, è indice di pH inadatto e va controllata con chelati di ferro e ammendando il terreno.
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