I Cotyledon fanno parte della famiglia delle Crassulacee, originarie dell'Africa meridionale, orientale ed occidentale. Il nome deriva dal greco "cotyle" che significa "cavità" e si riferisce alla forma cava delle foglie, spesse e carnose, che fungono da riserva di acqua.
Il genere Cotyledon comprende una trentina di specie, tutte originarie dell'Africa, la maggior parte delle quali cresce nella provincia del Capo, celebre per la ricchezza della flora.
In base alla disposizione delle foglie, si distinguono 2 gruppi: la specie di natura arbustiva con foglie persistenti oppose (disposte una di fronte all'altra) e quelle erbacee, con foglie alterne, che si rinnovano ogni anno.
Le foglie sono piatte o cilindriche. I fiori riuniti in ombrelle terminali, con corolle campanulate, sono di colore verde, giallo o rosso. A differenza delle crassule, che presentano sempre lo stesso numero di stami, le Cotyledon hanno numero doppio di stami e petali.
La Cotyledon è un arbusto che raggiunge o supera 1 m di altezza. I rami, dritti, hanno corteccia liscia di colore marrone chiaro; le foglie, molto carnose, relativamente grandi (10 cm di lunghezza e 8 cm di larghezza) si assottigliano verso il fusto; di colore verde chiaro, sono bordate da una striscia rossa.
I fiori, piccole campanelle (2 cm) di colore rosso aranciato all'interno e verdastre all'esterno, sono portati da un lungo peduncolo di circa 25 cm. La fioritura avviene da dicembre a maggio
La coltivazione in terreno per cactacee, leggero e nutritivo, costituito da 1/4 di terra sabbiosa, 1/4 di terriccio di foglie, 1/2 di torba e sabbia ghiaiosa.Collocare la pianta in luogo molto illuminato, senza che riceva i raggi diretti del sole. La temperatura deve essere fresca, tra 10 e 15°C. IN inverno, collocarla sempre in luogo molto illuminato alla temperatura di 6-12°C, senza scender sotto i 5°C, e interrompere le innaffiature. In primavera e in estate, innaffiare due volte alla settimana. Distanziare le innaffiature da settembre e sospenderle a partire da novembre.
La Riproduzione avviene per semina, in maggio, con semi raccolti alla fine della fioritura, in una terrina piena di un miscuglio in parti uguali di terriccio (o torba) e sabbia. Immergere la terrina nell'acqua fino a metà altezza finchè il composto sia umido. Quindi estrarla e ricoprirla con una lastra di vetro fino alla germinazione. Per talea dei fusti, o delle foglie, in settembre. Lasciare seccare le talee 48 ore prima di innaffiarle, attendere che il germoglio si sviluppi e innaffiare molto moderatamente.
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