E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Le piante grasse pag_2


 
Le piante grasse sono caratterizzate dalla capacità di immagazzinare acqua nei tessuti, queste piante presentano forme svariate e spesso bizzarre e fioriture molto appariscenti che conferiscono loro un fascino particolare e un grande valore decorativo. Richiedono però cure appropriate e tecniche colturali che si discostano da quelle delle normali piante d'appartamento. 

Oltre ad una straordianaria varietà di forme, le piante grasse presentano dimensioni molto varie. Solo tra le  Cactacee si trovano
piante alte pochi centimetri e altre grandi come alberi. Tale caratteristica è uno dei motivi di fascino di queste piante che consentono di ricreare giardini in miniatura di tutte le misure, da quelli riuniti in una piccola ciotola a quelli collocati in una grande fioriera, ottenendo sempre delle perfette riproduzioni in scala.
 

Con il nome di piante grasse, o succulente, si indicano comunemente piante appartenenti a generi e famiglie diverse, accomunate dalla capacità di adattarsi a condizioni di siccità elevata.

Queste piante presentano adattamenti caratteristici che consentono di immagazzinare l'acqua nei fusti, e in certi casi anche nelle foglie, ingrossati e particolarmente ricchi di cellule specializzate nell'accumulare acqua (parenchini acquiferi), oltre a modifiche finalizzate a ridurre al minimo la dispersione dei liquidi per traspirazione: rivestimenti cerosi o peli che ricoprono fusti o foglie (che sono la parte più traspirante della pianta) ridotte con l'aspetto di spine o riunite in densi cuscinetti alla base della pianta come nelle specie di Sempervivum, oppure fusti che presentano una forma tale da ridurre al minimo la superficie traspirante rispetto a quella interna (è il caso,per esempio, dei fusti sferici delle specie di Mammillaria). 

Queste modifiche hanno dato luogo a un'ampia varietà di forme che è causa di una notevole confusione nella classificazione delle piante grasse. Questo gruppo comprende infatti circa 12000 specie, riunite in una cinquantina di famiglie, molto diverse tra loro e con forme differenti anche tra piante appartenenti alla stessa specie. 

Un tipico errore è quello di considerare sinonimi i termini succulenta e cactacea; in realtà tutte le Cactacee sono succulente, ma non tutte le succulente sono dei cactus. La distinzione e la classificazione delle piante riveste però un'importanza fondamentale per la loro coltivazione: le Cactacee e le Agavacee sono infatti di origine americana e presentano un ciclo vegetativo analogo a quello delle piante spontanee delle nostre regioni; la maggior parte delle altre piante grasse sono invece di origine africana e presentano un ciclo vitale opposto a quello delle piante dei nostri climi, con fioritura e sviluppo nel periodo invernale.

Le piante africane, infatti, crescono in ambienti caratterizzati da un lungo periodo di siccità che coincide con il periodo più freddo dell'anno, vale a dire che si sono adattate a condizioni opposte a quelle dei nostri climi dove il periodo di siccità coincide con la stagione più calda. Questo fa sì che la maggior parte delle piante grasse presentino esigenze di coltivazione specifiche, differenti da quelle delle normali piante da appartamento e da serra.

Le Cactacee hanno tutte la caratteristica di accumulare l'acqua nel fusto, che quindi risulta ingrossato, e presentano foglie modificate in forma di spine. Queste caratteristiche però si riscontrano anche in alcune succulente appartenenti ad altre famiglie. L'unico elemento sicuro per la classificazione delle Cactacee è la presenza delle areole, piccole protuberanze a forma di cuscinetto dalle quali spuntano gruppetti di spine: in pratica le areole sono degli abbozzi di rami che produco le foglie (vale a dire le spine) e fiori.

Le Agavacee sono erbacee perenni a fusto breve o completamente prive di fusto, caratterizzate da foglie carnose, rigide, con margini spesso dentati e acuminate all'apice, raccolte in una rosetta chiusa.

Condizoni ambientali: Le condizioni ambientali ideali per le Cactacee e le Agavacee si ottengono spostando le piante secondo la stagione. In estate l'ideale è portarle all'aperto ed eventualmente interrare i vasi in posizione soleggiata. Se disposto piacevolmente insieme con rocce e sassi avranno anche un piacevole effetto decorativo. D'inverno, invece, andrebbero riportate in casa e tenute in pieno sole, possibilmente dietro i vetri della finestra ma, lontano dalle correnti d'aria.

LE PRINCIPALI CACTACEE E AGAVACEE

  1. Agave
  2. Cactus azzurro
  3. Cereus di montagna
  4. Corryocactus
  5. Cleistocactus
  6. Cotyledon 
  7. Crassula a foglie piccole
  8. Echinocereo
  9. Echinocereus lauii
  10. Epiphyllum
  11. Echinopsis a fiori tubulari 
  12. Faucaria lupina (fauce di lupo)
  13. Gymnocalycium
  14. Helianthocereus huascha
  15. Mamillaria
  16. Mammillaria prolifera
  17. Mammillaria a spine accoppiate
  18. Notocactus
  19. Opunzia bergeriana
  20. Opunzia ondulata
  21. Opunzia peli bianchi
  22. Rebutia minuscula grandiflora
  23. Rebutia spinosa
  24. Zygocactus (cactus di Natale)


Articoli correlati: