E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Echinocereus


Echinocereus della famiglia delle Cactacee originario del Messico e Texas. Tra tutti i cereus, l'echinocerus è il più facile da coltivare. Il gruppo comprende 15 specie, tutte di ridotte dimensioni. Si ramificano spesso dalla base e i fusti sono talvolta arrotondati  o cilindrici. Le areole, piuttosto distanti, sono irte di spine. 

La specie qui illustrata misura 15 cm di altezza. Presenta portamento disteso, numerosi fusti cilindrici di circa 2 cm di diametro che si allungano in tutti i sensi. Ogni fusto presenta 4-6 costolature ed areole leggermente lanose, provviste di 3-5 aculei, corti, disposti a raggiera, di 2 cm di lunghezza. Quelli centrali sono assenti. 

Fioritura: di lunga durata. I grandi fiori (10 cm di diametro) si succedono  da maggio a luglio, si aprono a mezzogiorno e si richiudono di notte.  

Coltivazione: per facilitare lo sviluppo delle ramificazioni, piantarlo di preferenza in una coppa di 15-20 cm di diametro, in terriccio per cactacee reperibile in commercio o preparando un miscuglio a base di sabbia di fiume, terriccio di foglie e torba. Collocarlo in luogo caldo, dietro una finestra soleggiata e innaffiare regolarmente una volta alla settimana. Affinchè si formino i germogli fiorali, occorrono  luce, calore e umidità.

Portare all'aperto l'echinocerus in marzo, con tempo piovoso e da giugno in poi, quando la temperatura notturna si aggira intorno ai 15 °C, lasciarlo fuori al sole. A fine settembre, distanziare le innaffiature. Riportare la pianta in casa a metà ottobre, in serra o veranda fredda e ben illuminata (temperatura di 5°C).

Riproduzione: facile a partire dai germogli non lignificati, prelevati da aprile a luglio; rinvasati in un miscuglio in parti uguali di sabbia e torba; radicheranno in 2 settimane. Per semina, in maggio, in terrine disinfettate con una soluzione di 10 g per litro di permanganato di potassio, piene di composto ben sminuzzato. Non inteerrare i semi, ma porli in superficie: germineranno in 15-30 giorni. Trapiantare le piantine quando raggiungono i 3 cm. 

Malattie: il ragnetto rosso (il fusto si scolora). Irrorare d frequente il fogliame in estate. La cocciniglia farinosa (fiocchi cerosi sul fusto). In entrambi i casi, polverizzare un prodotto insetticida. 


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