Giglio (Lilium) della famiglia Liliaceae, diffuso in Europa, Asia e Nord America
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Genere di 80 specie di piante perenni, bulbose, prevalentemente
rustiche, diffuse allo stato spontaneo nelle zone temperate
dell'emisfero settentrionale. Sono piante molto diffuse; oltre alle
specie, esistono una grande quantità di ibridi.
Il bulbo dei gigli è
formato da tuniche, o catafilli, che sono foglie trasformate, nelle
quali si accumulano sostanze di riserva. In alcune specie le foglie sono
lineari, graminiformi, dense, disposte lungo tutto il fusto, in altre
sono ovali-lanceolate o lanceolate, distanziate tra loro e riunite in
verticilli.
Il fiore tipico del giglio è formato da 6 tepali grandi,
simili tra loro, e presenta 6 stami, spesso molto evidenti. Vasta è la
gamma dei colori, eccettuato l'azzurro; molto varie sono anche le
dimensioni e le forme: alcuni gigli hanno fiori larghi 2,5 cm, con
tepali retroflessi e arrotolati, altri hanno fiori imbutiformi o
tondeggianti, larghi fino a 25 cm: I fiori sono riuniti in infiorescenze
terminali rade; sono spesso profumati, ma alcune specie emanano un
odore sgradevole.
I gigli si piantano in ottobre o in marzo, all'aperto; quelli che
radicano solo dalla parte inferiore del fusto, si piantano in autunno.
Durante la conservazione, i bulbi possono raggrinzire; prima di
piantarli si consiglia quindi di tenerli per qualche tempo in torba
umida.
Si piantano preferibilmente in posizioni esposte a sud,
leggermente in pendenza, al riparo dai venti. La maggior parte dei gigli
si coltivano in qualsiasi terreno da giardino ben drenato; alcune
specie tollerano i terreni calcarei, altre non crescono dove esiste
anche solo qualche traccia di calcare.
Per la coltivazione di gigli in
vaso, i bulbi si piantano in autunno, in vasi di 15- 20 cm, o in gruppi
di 3 in vasi di 25 cm, riempiti con la composta da vasi John Innes n° 1
o con un miscuglio formato da 2 parti di letame maturo, 2 parti di
terriccio e 1 parte di sabbia grossolana.
Dopo l'invasatura, si tengono i
gigli in un ambiente fresco, per favorire una buona radicazione;
successivamente, si interrrano i vasi all'aperto, ricoprendoli di
cenere, oppure si mettono in cantina, o comunque in un ambiente buio e
ben aerato. Quando cominciano a spuntare i germogli, si riportano le
piante alla luce; Dopo la fioritura, si interrrano i vasi all'aperto, in
posizioni ombreggiate, fino a quando la pianta secca, annaffiando
frequentemente per evitare che secchino anche i bulbi;
Quando si sono formati i boccioli, si somministra un concime liquido
ogni 10-15 giorni; appena cominciano ad aprirsi, si sospende la
concimazione.
Molti gigli si moltiplicano naturalmente, producendo 2 o più bulbi ogni
anno. Le piante troppo dense si dividono ogni 3-4 anni, in ottobre o in
marzo, e i nuovi bulbi si ripiantano. La maggior parte dei gigli produce
semi; Si semina generalmente in settembre, ottobre, in cassette
profonde 15.25 cm.
Malattie e parassiti I nemici
principali dei gigli sono alcuni virus che attaccano le piante
provocando rosette (getti apicali trasformati), deformazioni fogliari,
mosaici e mancate fioriture. Non esiste alcuna cura e, se attaccate, le
piante vanno distrutte per evitare che i virus possano propagarsi ad
altri esemplari.
Tra i funghi (eliminabili con appositi fungicidi) bisogna fare attenzione alla Botrytis elliptica
che provoca macchie grigiastre sulle foglie facendole successivamente
seccare, provoca l'aborto dei fiori e la deformazione dei petali: si può
combattere con un fungicida antibotritico.
Altro pericolo può venire dal Fusarium oxysporum che provoca il distacco delle scaglie dei bulbi, danni alle foglie e aborto dei fiori. <
È, invece, un batterio, l'Erwinia carotovora,
a provocare il marciume con cattivo odore dei bulbi: poiché è piuttosto
difficile da sconfiggere, è opportuno esaminare i bulbi al momento
dell'acquisto. I gigli sono attaccati anche da parassiti come i tripidi,
gli acari e i nematodi, eliminabili con appositi prodotti
antiparassitari.
Consigli per l'acquisto: I bulbi dovrebbero essere di buone dimensioni, ben formati e, per evitare che si raggrinziscano, vanno conservati in torba o segatura umida. Per quanto riguarda le piante in vaso, i fiori devono essere ancora in gran parte chiusi, ma il bocciolo deve già mostrare un po' di colore.
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