Exacum affine della famiglia delle Genzianacee. Origini: isola di Socotra.
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L'Exacum affine è una graziosa pianta perenne originaria dell'isola di Socotra, tra la Somalia e la penisola arabica, introdotta in Europa nel 1882. La sua altezza si limita a 40 cm e il fusto, molto ramificato, porta abbondanti foglie opposte, a forma di Cuore, piuttosto carnose, con superficie lucida di un bel verde brillante.
I fiori sono solitari, molto numerosi e assai profumati; hanno corolla blu-violacea che contrasta con il giallo dorato degli stami, in mezzo ai quali si innalza un lungo stimma bianco e ricurvo, simile a una lingua di serpente.
Specie affini sono:
E. zeylandicum, orignario di Ceylon
E. macranthum, ritenuto da alcuni una varietà della specie precedente.
Coltivazione: si tratta di piante tropicali e subtropicali, sensibili agli sbalzi di temperatura dei paesi a clima temperato. Nelle regioni fredde la coltivazione è possibile solo in serra. Nelle regioni rivierasche e meridionali sarà sufficiente un riparo per i mesi più freddi dell'inverno. La temperatura ideale si colloca tra 15 e 25 °C.
Gli exacum possono essere utilizzati anche per interni, collocati in una stanza ben soleggiata; in caso contrario si dovrà ricorrere alla luce artificiale. Immergere spesso il vaso, innaffiare copiosamente e sistemare i vasi in un sottovaso pieno di ghiaia e di acqua.
Riproduzione: si tratta di piante facili da coltivare e da moltiplicare. Verso la metà di febbraio, si seminano, in vasi contenenti un misto di torba e sabbia, i semi che queste piante producono in abbondanza.
Non appena le piantine hanno prodotto 2 foglie, si trapiantano in vasi contenenti 2/3 di terriccio e 1/3 di terra franca silicea. E. affine può esser riprodotto anche per talea, prelevando pezzi di ramo in primavera e piantandoli in letto tiepido.
La fioritura avviene tra maggio e settembre; si raccomanda di eliminare i fiori appassiti per prolungare la fioritura e impedire la formazione dei frutti e dei semi che affaticano la pianta. Se si acquista la pianta all'inizio della fioritura si avranno fiori per parecchi mesi.
Eustoma grandiflorum della Famiglia delle Genzianacee. Origini: America del Nord, dal Nebraska fino al Texas
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Il nome del genere Eustoma è un'associazione di due parole greche: eu bene e stoma bocca, e fa allusione alla bellezza della corolla. Simile al Lisianthus, l'Eustoma è una graziosa e piccola pianta rustica, erbacea, annuale o biennale, alta da 0,30 a 0,60 metri. Sia che venga coltivata come annua, sia che la si tratti come biennale, fiorisce una sola volta.
I suoi fusti eretti portano foglie ovali-oblunghe, cuoriformi, di un tipico verde biancastro che sembra coperto di polvere. I suoi fiori, che sbocciano riuniti in corimbi alla sommità degli steli, sostenuti da lunghi scapi, sono di color blu lavanda; compaiono in giugno-luglio.
Coltivazione: è una pianta delicata che necessita di molte cure. Si deve procedere alla coltivazione in vaso con drenaggio accurato, in un misto di terriccio acido e permeabile composto da 1/2 di terriccio di foglie e 1/2 di terra di brughiera. Da posizionarsi in luogo soleggiato, ma in estate proteggere i giovani germogli mettendoli a mezz'ombra.
Riproduzione: difficile a causa delle piccole dimensioni dei semi. Procedere in serra fredda,
in luglio-agosto entro vasi o terrine, con lo stesso miscuglio sopra descritto. Si fanno svernare i vasi in serra fredda al riparo dall'umidità, in luogo ben illuminato, un poco secco.
In primavera, quando la vegetazione si risveglia, rinvasare le piantine in recipienti con un diametro di circa 0,20 metri dove fioriranno l'anno successivo, in giugno-luglio. Questa è una specie molto decorativa per le serre fredde ma anche per gli appartamenti, nei quali tuttavia si può tenere in vaso solo per brevi periodi di permanenza.
Haemanthus multiflorus della Famiglia delle Amarillidacee. Origini: Africa tropicale
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Il genere Haemanthus annovera una cinquantina di piante perenni bulbose, originarie delle regioni tropicali e australi dell'Africa. Le parti esterne muoiono in inverno, ma i bulbi sotterranei, alla ripresa del periodo vegetativo, producono fusti ornati da ampie foglie guainanti, membranose o carnose.
All'estremità del fusto si sviluppa, alla fine della primavera, una infiorescenza molto fitta a forma di ombrella.
I fiori posseggono lunghi stami appariscenti. Questa amarillidacea dev'essere coltivata in serra e in buone condizioni di illuminazione. La specie illustrata su questa scheda produce soltanto 3 o 4 foglie di colore verde scuro, maculate di porpora nella parte inferiore . L'infiorescenza di color rosso sangue sboccia in maggio.
Una specie affine, ampiamente coltivata nei giardini delle regioni meridionali, è H. albiflos con grandi foglie leggermente coriacee, lunghe 15 cm e larghe 10. I margini fogliari sono cigliati; le foglie sono opposte e si inseriscono su un fusto alto una trentina di cm. In giugno compare l'infiorescenza costituita da 30 o 40 fiorellini di colore bianco.
Coltivazione: gli emanti trascorrono l'inverno in serra. Durante il periodo di riposo vegetativo, che deve trascorrere a 10 °C circa, le parti aeree acquistano un caratteristico colore giallo.
Terreno: si consiglia un miscuglio in parti uguali di terra di brughiera, terriccio di foglie e sabbia grossolana. I bulbi posseggono un sistema radicale molto sviluppato. Per la coltivazione in vaso prevedere contenitori di dimensioni adeguate.
Riproduzione: a lato del bulbo principale si sviluppano bulbilli che possono essere separati e interrati. La separazione deve essere effettuata durante il riposo vegetativo al momento del rinvaso.
Innaffiature: parsimoniose, una volta alla settimana, con almeno 3 mesi di riposo durante l'inverno.
Si tratta di una bellissima pianta da fiore, sfortunatamente difficile da coltivare, il che spiega la sua rarità nel nostro paese. I fiori recisi si mantengono belli a lungo in vaso.
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