E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Nasturzio


Nome scientifico: Tropaeolum della famiglia delle Tropaeolaceae. Origine: Messico e Sudamerica Il genere Tropaeolum comprende 90 specie di piante erbacee di dimensioni assai varie, da 20 cm fino a diversi metri, secondo la specie e la varietà; sono annuali o perenni ( ma queste ultime vengono quasi sempre trattate come annuali ), spesso resistenti al freddo, con diversi tipi di utilizzo. Le perenni sono rizomatose, a volte tuberose. Tutte producono fiori imbutiformi.


Coltivazione
Il Nasturzio si coltiva in esterno, in giardino e in aiuola oppure in vasi e fioriere, anche appeso per le specie rampicanti e striscianti. Sono da preferire i terreni drenati, sciolti, freschi, ma non umidi ed eccessivamente fertili per non provocare un rigoglioso sviluppo vegetativo a danno della fioritura. La distanza tra le piante medie e basse è di 30-40 cm; per le alte di 1 m. Il terriccio per il vaso deve essere composto da terra, torba e sabbia in parti uguali, concimato con un fertilizzante a lenta cessione nella dose di 20-25 g per decalitro. I tuberi di T.tuberosum si tolgono dal terreno in autunno e si conservano in ambiente riparato se il clima è freddo. Nel periodo della crescita aggiungere all'acqua di irrigazione ( ogni 15-20 giorni ) 10 g per decalitro di concime ternario a basso titolo di azoto ( per evitare una crescita eccessiva del fogliame ). In inverno occorre effettuare la pacciamatura per proteggere le radici.

Esposizione
Le specie annuali e le cultivar si coltivano al sole. Le specie perenni si adattano sia al sole sia alla mezz'ombra. T. peregrinum predilige la mezz'ombra.

Temperatura
Non sempre è possibile la sopravvivenza invernale per alcune specie descritte ( T. peregrinum ) , se il clima è molto rigido.

Annaffiatura
Le annaffiature devono essere regolari, ben dosate per mantenere il terreno fresco, evitando però gli eccessi di umidità.

Rinvasatura
Si effettua a fine inverno-inizio primavera, utilizzando lo stesso terriccio indicato in coltivazione.

Toelettatura
Eliminare i fiori appassiti e le piante danneggiate o ammalate.

Moltiplicazione
Per le specie annuali si effettua la semina primaverile direttamente a dimora o verso la fine dell'inverno in contenitori in ambiente riscaldato a 14-15°C. Appena le piantine sono maneggiabili si trapiantano una prima volta in vasetti e, se necessario, una seconda volta, prelevandole col pane di terra, in aprile-maggio. Peer le specie rizomatose e tuberose perenni, si possono dividere gli organi sotterranei in primavera, ripiantandone immediatamente le parti ottenute.

Malattie e parassiti
Le piante attaccate da virus, con ingiallimenti, deformazioni o necrosi, vanno eliminate. Afidi e acari si combattono con aficidi e acaricidi.

Consigli per l'acquisto.
I semi delle numerose varietà di T. majus si trovano senza difficoltà, Se si  acquistano piantine, verificarne il buono stato di salute e l'assenza di parassiti animali. Acquistare piante compatte con internodi ravvicinati.


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