I fiori, grandi, spesso bianchi, nella maggior parte delle specie si aprono di notte. I numerosi ibridi intergenerici, che oggi sostituiscono le specie tipiche, sono invece a fioritura diurna e colorata.
I frutti sono rossi, arrotondati e in alcune specie sono commestibili. Si coltivano all'aperto nelle regioni a clima mite, mentre al Nord vanno tenute in ambiente riparato dalla metà dell'autunno all'inizio della primavera.
Coltivazione: gli ibridi del genere Ephiphyllum non sono molto esigenti. Riguardo al terreno, richiedono un composto ricco di humus, contenente sabbia grossolana per favorire un buon drenaggio e assicurare una buona aerazione. Si piantano in vasi larghi 15-25 cm, non molto profondi, che vanno collocati in posizione ben illuminata, ma lontano dalla luce solare diretta (in estate bisogna fare attenzione che le piante siano protette dal sole troppo forte).
Necessitano di innaffiature moderate in inverno, che diventeranno più abbondanti al momento della ripresa vegetativa. In ogni caso bisognerà fare attenzione che le radici delle piante non diventino mai secche. Si effettettuerà il rinvaso ogni 2 anni, nel mese di agosto.
Riproduzione: poichè in pratica si coltivano solo gli ibridi di epifillo, la semina darebbe individui con caratteristiche non costanti. Si utilizza quindi la tecnica di moltiplicazione per divisione, prelevando i germogli laterali dai soggetti migliori, in maggio-giugno
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