E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Anigozanthos flavida

 

Anigozanthos flavida della famiglia delle Emodoracee. Origine Australia sudoccidentale. Il genere Anigozanthos comprende 10 specie di piante erbacee perenni, semirustiche, tutte originarie dell'Australia. 

Anigozanthos flavida è una pianta erbacea a fusti semplici o ramosi, più o meno vellutati-lanosi (la peluria dei rami è caduca). Le foglie sono a forma di spighe, lisce con base semiavvolgente e con lembo rovesciato. La pianta porta grandi fiori, riuniti in grappoli o in corimbi, con perianzio tubulare, allungato, lanoso e di colore giallo verdastro o scarlatto e verde. 

Fioritura: in maggio. Gli scapi fiorali sono alti, il che conferisce alla piante un'altezza di circa 1 metro. 

Coltivazione: questa pianta può essere coltivata in piena terra o in vasi, in serra fredda o in veranda, in un misto piuttosto acido costituito da terra di brughiera e da terra silicea in parti uguali, in modo che l'insieme sia piuttosto leggero. L'anigozanthos non è esigente in fatto di sostanze organiche presenti nel terreno. per contro, ama l'atmosfera asciutta e il terreno secco, ma permeabile. Bisogna innaffiarlo durante il periodo vegetativo (settembre) ma rispettare un periodo di riposo in inverno, tenendolo relativamente al secco. 

Riproduzione: si moltiplica facilmente per divisione del cespo in agosto-settembre, in serra fredda, in vasi o terrine, in un misto costituito da 1/2 di terra di brughiera e 1/2 di sabbia non calcarea. 


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