E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Angelica archangelica -officinalis-

 


L'Angelica archangelica della famiglia delle Apiaceae (Umbrelliferae) è una pianta officinale della quale si utilizzano le radici e i frutti. 

Portamento: E' una pianta vivace con una robusta radice carnosa da cui a primavera sorge un robusto scapo che talvolta può superare i 2 m di altezza. 

Foglie: le foglie basali, molto grandi, sono bi-tri pennatosette e possono arrivare, con il relativo picciolo, a una lunghezza di 60 cm; le foglioline sono ovali acuminate, con il margine dentato, la fogliolina terminale è più grande delle altre. Le foglie del fusto sono più piccole e senza picciolo. 

Fiori: l'infiorescenza è formata da numerose ombrelle divise a loro volta in ombrellette che portano parecchi piccoli fiori di colore verdognolo. 

Frutti: il frutto è formato da due acheni addossati uno all'altro e percorsi nella faccia esterna, da tre creste non molto pronunciate; al margine hanno un'ala corta, di consistenza suberosa. 

Dove si trova: la pianta è originaria dell'Europa settentrionale ed è spesso coltivata per i suo piccioli aromatici usati in pasticceria e in liquoristica.  

La droga: le radici e i frutti

Quando si raccoglie: la radice si raccoglie in settembre-ottobre, al termine del primo anno di vegetazione, si lava e si eliminano le radichette; i frutti si raccolgono in agosto-settembre recidendo le ombrelle a mano a mano che raggiungono la maturazione.

Come si conserva: le radici si essiccano al sole o in stufa a temperatura moderata, (fare attenzione ai vapori che si sprigonano poichè sono leggermenee irritanti). I frutti si essiccano al sole, si battono per separarli dalle ombrelle e si setacciano per eliminare le parti estranee. Le radici si conservano in sacchi di carta o tela; i frutti in barattoli di vetro. 

L'Angelica archangelica ha proprietà aperitive, digestive, stimolanti, antispasmodiche, antisettiche. I principi attivi: resine, tannini e soprattutto olio essenziale.  Una prerogativa dell'Angelica è l'aroma che ne fa una delle piante di maggior uso nella liquoristica tradizionale. 

L'angelica deve essere impiegata sempre a dosi basse: infatti a piccole dosi la droga agisce come stimolante. a dosi alte l'azione si inverte e si ha un effetto fortemente depressivo. 

Preparazioni per uso interno: le radici, come aperitivo e digestivo. Infuso: 2 g in 100 ml di acqua. A bicchierini. Tintura vinosa:- 2 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 10 giorni). A bicchierini. Elisir:- 8 g di radici di Angelica, 40 g di zucchero, 100 g di alcool, acqua quanto basta a raggiungere un litro (unire eventualmente una o due scorzette di limone). Far macerare la droga nell'alcool per 10 giorni, filtrare e aggiungere zucchero e acqua. 

Preparazioni per uso interno: i frutti, come carminativo e antispasmodico. Infuso: -4 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno


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