L'Angelica archangelica della famiglia delle Apiaceae (Umbrelliferae) è una pianta officinale della quale si utilizzano le radici e i frutti.
Portamento: E' una pianta vivace con una robusta radice carnosa da cui a primavera sorge un robusto scapo che talvolta può superare i 2 m di altezza.
Foglie: le foglie basali, molto grandi, sono bi-tri pennatosette e possono arrivare, con il relativo picciolo, a una lunghezza di 60 cm; le foglioline sono ovali acuminate, con il margine dentato, la fogliolina terminale è più grande delle altre. Le foglie del fusto sono più piccole e senza picciolo.
Fiori: l'infiorescenza è formata da numerose ombrelle divise a loro volta in ombrellette che portano parecchi piccoli fiori di colore verdognolo.
Frutti: il frutto è formato da due acheni addossati uno all'altro e percorsi nella faccia esterna, da tre creste non molto pronunciate; al margine hanno un'ala corta, di consistenza suberosa.
Dove si trova: la pianta è originaria dell'Europa settentrionale ed è spesso coltivata per i suo piccioli aromatici usati in pasticceria e in liquoristica.
La droga: le radici e i frutti
Quando si raccoglie: la radice si raccoglie in settembre-ottobre, al termine del primo anno di vegetazione, si lava e si eliminano le radichette; i frutti si raccolgono in agosto-settembre recidendo le ombrelle a mano a mano che raggiungono la maturazione.
Come si conserva: le radici si essiccano al sole o in stufa a temperatura moderata, (fare attenzione ai vapori che si sprigonano poichè sono leggermenee irritanti). I frutti si essiccano al sole, si battono per separarli dalle ombrelle e si setacciano per eliminare le parti estranee. Le radici si conservano in sacchi di carta o tela; i frutti in barattoli di vetro.
L'Angelica archangelica ha proprietà aperitive, digestive, stimolanti, antispasmodiche, antisettiche. I principi attivi: resine, tannini e soprattutto olio essenziale. Una prerogativa dell'Angelica è l'aroma che ne fa una delle piante di maggior uso nella liquoristica tradizionale.
L'angelica deve essere impiegata sempre a dosi basse: infatti a piccole dosi la droga agisce come stimolante. a dosi alte l'azione si inverte e si ha un effetto fortemente depressivo.
Preparazioni per uso interno: le radici, come aperitivo e digestivo. Infuso: 2 g in 100 ml di acqua. A bicchierini. Tintura vinosa:- 2 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 10 giorni). A bicchierini. Elisir:- 8 g di radici di Angelica, 40 g di zucchero, 100 g di alcool, acqua quanto basta a raggiungere un litro (unire eventualmente una o due scorzette di limone). Far macerare la droga nell'alcool per 10 giorni, filtrare e aggiungere zucchero e acqua.
Preparazioni per uso interno: i frutti, come carminativo e antispasmodico. Infuso: -4 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno
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