E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Piante e fiori: Pianella della Madonna Paphiopedilum insigne, della famiglia delle Orchidacee originaria dell'India settentrionale, Assam, Nepal

 
Pianella della Madonna, Paphiopedilum insigne, della famiglia delle Orchidacee originaria dell'India settentrionale, Assam, Nepal. 

Il Genere Paphiopedilum è molto simile al genere Cypripedium. Entrambi comprendono circa 50 specie di orchidee, per la maggior parte terrestri (che vivono sul terreno). I Cypripedium sono tipici dell'Eurasia temperata, mentre i Paphiopedilum sono proprio dell'Asia tropicale. 

La Paphiopedilum insigne, è la più popolare del genere. Fa parte del gruppo con foglie di colore verde uniforme mentre tutte le altre specie hanno foglie maculate. 

Le foglie, molto dritte, raggiungono i 30 cm di lunghezza. 

I fiori che sembrano di cera, sono solitari all'estremità di uno stelo dritto alto 20 centimetri. Possono raggiungere 10-15 cm d diametro e compaiono da settembre a febbraio. Il grande petalo superiore è verde, macchiato di marrone con i bordi e la parte alta di un bianco candido. Il grosso petalo inferiore, chiamato "labello", si ingrossa a forma di zoccolo o di urna, è giallo-verde marmorizzato di marrone-rosso. I petali laterali allungati, ondulati ai bordi e striati di porpora, si incurvano ai lati del labello. 

Questa struttura costituisce una vera trappola per gli insetti: essi non muoiono, ma per uscire dall'urna sono obbligati a impollinare il fiore e a caricarsi di polline per impollinarne altri.

Coltivazione: questa orchidea, la cui coltivazione in serra è relativamente semplice, richiede atmosfera umida in posizione riparata dai raggi del sole, ma senza ombra eccessiva, ben aerata in estate. 

Non ci sono periodi di riposo ben definiti: innaffiare regolarmente durante il corso dell'anno, meno abbondantemente in inverno. Mantenere la temperatura ambiente intorno ai 15°c in inverno (senza scendere sotto i 10°C). Il massimo consentito in estate è di 30°C. 

Coltivare in vasi di 8-15 cm di diametro. All'inizio rinvasare l'orchidea ogni due anni, tra marzo e maggio. 

Riproduzione: per divisione dei cespi, entro marzo-maggio, in un composto per orchidee. 

Terreno: vuole un composto in parti uguali di fibra di osmunda, di sfango e di torba fibrosa. Sarchiare bene il composto per sostenere la pianta, eventualmente sostenere con un tutore lo scapo fiorale. 


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