Odontoglossum grande, della famiglia delle Orchidaceae, originario dell'America Centrale e Meridionale. Il vasto genere Odontoglossum, uno fra i più belli delle Orchidaceae, conta circa 200 specie. Sono piante di montagna epifite, che vivono sui rami degli alberi nelle foreste delle Ande, dai 1500 ai 3000 metri di altitudine.
L'Odontoglossum è composto da un corpo di forma ovale, lo pseudobulbo, (ingrossamenti della parte basale del fusto), munito di un rizoma, che produce una o due foglie lanceolate e opposte.
Alla base dello pseudobulbo nasce uno scapo fiorale che porta l'infiorescenza; questo scapo, alto 30 cm, semplice o ramificato, può curvarsi per il peso dei fiori che formano, in numero da 4 a 8, una spiga all'estremità.
I fiori hanno petali e sepali molto aperti, stretti e appuntiti o larghi e arrotondati a seconda della specie. I labelli presentano macchie contrastanti decorative.
La specie qui illustrata l'Odontoglossum grande, vive nel sud del Messico e del Guatemala a circa 2000 metri di quota. La sua vita è condizoinata dalle forti oscillazioni tra la temperatura diurna e notturna, anche per il freddo e la siccità dell'inverno.Lo pseudobulbo, alto 10 cm, ha due foglie lanceolate. La specie deve il nome "grande" alla dimensione dei fiori (15 cm di ampiezza) che formano, in numero da 4 a 7, una superba spiga fiorale di 30 cm di larghezza.
La fioritura avviene alla fine dell'estate e in autunno (da agosto a novembre).
Questa orchidea può essere sistemata come epifita su un tampone di substrato leggero, costituito da un misto di due parti di fibra di felce triturata e da una parte di sfagno con un po' di corteccia di pino.
Il tutto può essere sistemato in un cesto appeso o in un recipiente largo e basso con un buon drenaggio. L'atmosfera dell'ambiente deve essere sempre fresca, aerata e umida. In estate si può inumidire la pianta più volte al giorno.
Il substrato deve rimanere fresco. Dopo la fioritura contribuire a un periodo di riposo diminuendo le innaffiature.
Coltivata correttamente fiorirà in autunno, in serra fredda o veranda. Da rinvasare con precauzione ogni due anni.
La propagazione si effettua per divisione degli pseudobulbi in primavera o in autunno; ogni porzione della pianta deve avere 2-3 pseudobulbi e una porzione adeguata di radici. In pratica si dispongono le radici su una parte di substrato disposta a cono e si riempie poi il resto del vaso, esercitando una leggera pressione.
Malattie e parassiti che possono colpire la pianta sono marciumi, ingiallimenti, macchie fogliari, ecc. Nel caso di marciumi del rizoma si devono tagliare le parti colpite fino ad arrivare al tessuto sano e rinvasarli utilizzando un nuovo substrato.
Tra i parassiti animali, gli afidi e le cocciniglie possono provocare sia danni diretti, succhiando la linfa della pianta, sia indiretti, poichè sulla loro melata si insediano le fumaggini: eliminarle con un panno o un batuffolo imbevuto di alcol e trattando con aficidi e anticoccidici.
I tripidi o mosche bianche, possono provocare danni ai fiori, si combattono con insetticidi a base di esteri fosforici.
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