Spathoglossis plicata |
Spathoglossis plicata, della famiglia delle Orchidacee originaria di Giava e importata in Europa nel 1844. Il genere Spathoglossis prende questo nome in relazione alla forma del fiore delle specie che raggruppa e associa due parole greche che significano "spada" e "lingua" in riferimento al labello fiorale.
Le Spathoglossis sono orchidee terrestri con pseudobulbi ovoidali riuniti in gruppi serrati. I fiori della specie qui illustrata sono di colore porpora, sostenuti da steli eretti che possono raggiungere i 60 cm di altezza; sbocciano in maggio-giugno. Le foglie sono molto ampie.
Spathoglossis plicata |
Coltivazione: alle Spathoglossis si addice una serra temperata molto luminosa e ben aerata. Il periodo di riposo invernale va da settembre a febbraio, con una temperatura notturna di 7-12°C e diurna di 13-16°C.
Durante il riposo invernale, ridurre le annaffiature, ma impedire che i bulbi si raggrinziscano. Innaffiare due volte la settimana da marzo ad agosto, con acqua dolce, non calcarea, a temperatura ambiente.
Mantenere un'umidità ambiente piuttosto elevata (70%) e fertilizzare ogni 15 giorni.
Rinvasare ogni due anni, dopo la fioritura, in un miscuglio formato da 1/5 di radici di osmunda, 1/5 di sfagno, 1/5 di corteccia di pino, 1/5 di terriccio di foglie e 1/5 di terra franca.
Spathoglossis (Wikipedia) |
Per quanto riguarda la riproduzione, si preferisce la moltiplicazione per separazione degli pseudobulbi al momento del rinvaso, su piante adulte, che presentino almeno 6-8 pseudobulbi.
Ogni nuova pianta deve avere almeno pseudobulbi di 2-3 anni. Invasare separatamente le nuove piante in vasi di terracotta ben drenati. Gli pseudobulbi vanno interrati solo per il terzo inferiore e la superficie del vaso deve essere coperta di sfagno.
Innaffiare con moderazione nel corso dei primi due mesi perchè c'è il rischio che i bulbi marciscano. Prima di invasare in bulbi cauterizzare le ferite da taglio con polvere di carbone di legna.
Malattie e parassiti: le Spathoglossis sono soggette al ragnetto rosso e alla cocciniglia, che va trattato con un acaricida specifico.
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