E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Piante medicinali, Arancio dolce, Citrus sinensis, e arancio amaro


Arancio dolce della famiglia delle Rutaceae, la pianta è originaria dell'Asia ma da tempo coltivata nelle regioni meridionali italiane. Al genere Citrus appartengono circa 12 specie di alberi e arbusti sempreverdi chiamati, nel loro insieme, "agrumi", dei quali l'arancio è uno dei più conosciuti e coltivati. 

Il Citrus sinensis è una pianta di dimensioni variabili da quelle di un piccolo arbusto fino ad albero alto 4-5 m, è l'arancio dai frutti commestibili, ed è un albero con rami talvolta spinosi e foglie ovate od ovato-ellittiche, appuntite, verde scuro. 

I fiori, detti "zagare", sono profumatissimi, con una corolla formata da 5 petali bianchi e numerosi stami; sono riuniti in racemi ascellari e sbocciano in un'unica fioritura in marzo-aprile. 

I frutti (esperidi) sono delle bacche divise in spicchi; la parte esterna, detta pericarpo o epicarpo, giallo arancio alla maturazione, è ricca di ghiandole che producono oli essenziali; la polpa, sugosa, contiene zuccheri e acidi organici (tra cui l'acido citrico, la vitamina C). 

Coltivazione: oltre che per la produzione dei frutti, gli aranci vengono coltivati per la bellissima fioritura e la lucentezza del fogliame, in piena terra nelle regioni a clima temperato-caldo e in vaso nelle regioni a clima freddo riparandoli in inverno in locali molto luminosi e con elevata umidità.

Gli aranci vanno messi a dimora alla fine dell'autunno, utilizzando sia piante a radice nuda, sia con pane di terra o in contenitore; richiedono terreni sciolti, fertili ricchi di sostanza organica. E' indispensabile una buona concimazione di base con letame e concimi minerali ternari e un'abbondante irrigazione subito dopo l'impianto. 

Le concimazioni organiche vanno ripetute tutti gli anni, quelle minerali possono essere fornite con l'acqua di irrigazione. 

Per gli aranci è particolarmente importante la potatura di formazione, con la quale alla pianta viene data la forma "a globo" per le piante da coltivare in piena terra o "a vaso" per le piante da coltivare in vaso; le potature successive si possono invece limitare all'eliminazione dei rami secchi, mal disposti o troppo fitti. 

Esposizione: richiedono un'esposizione in pieno sole. 

Temperatura: gli aranci non sopportano le basse temperature: al di sotto dei 13°C la pianta non vegeta più e per la sua sopravvivenza la minima non deve essere inferiore a 4°C. La temperatura ottimale è di 25-30°C.

Annaffiature: l'annaffiatura deve essere abbondante, ma evitando i ristagni di acqua. In piena terra intorno alla pianta vengono spesso scavati dei "tornelli" (fossati circolari intorno al tronco più o meno dello stesso diametro della chioma), per far si che l'acqua affluisca meglio all'apparato radicale. 

L'Arancio amaro o Citrus aurantium, è noto anche con il nome di melangolo. E' una pianta di medie dimensioni (4-8 m di altezza) che si distingue dalle altre specie di agrumi essenzialmente per le lunghe spine, per il picciuolo alato e per l'intenso profumo delle foglie, dei fiori e dei frutti, che sono sferici, rugosi, di colore giallo aranciato, con polpa amara e acidula, ricca di vitamine. 

A causa del loro sapore poco gradevole, questi aranci raramente vengono consumati freschi e da essi si ricava l'essenza di arancio amaro. Vengono pure utilizzati per la confezione di marmellate o la preparazione di canditi. 

L'arancio amaro è il portinnesto di quasi tutte le specie agrumarie e soprattutto dell'Arancio dolce o Citrus sinensis. 


Come si usa l'Arancio

Della pianta dell'arancio per uso officinale si utilizzano i fiori e la corteccia del frutto, i fiori si raccolgono prima della loro completa apertura recidendoli senza picciolo; la corteccia del frutto si ottiene sbucciando i frutti quando sono ben maturi. 

I fiori e la corteccia dei frutti vanno fatti essiccare all'ombra  rimuovendoli spesso per evitare l'attacco di muffe e si conservano i primi in vasi di vetro o di porcellana al riparo dalla luce, mentre i secondi si possono conservare in sacchetti di carta o di tela. 

Proprietà: l'Arancio ha proprietà aperitive, digestive, aromatiche, sedative, antispasmodiche. I principi attivi, in tutte le droghe ottenute dall'Arancio dolce, sono gli oli essenziali di composizione diversa. 

L'infuso dei fiori viene usato soprattutto per le proprietà sedative nei casi di insonnia e di eccitazione nervosa; esso è particolarmente utile e gradito ai bambini in quanto può essere addolcito con zucchero o miele.

Per uso interno: la corteccia fresca del frutto - per favorire la digestione, per i dolori di stomaco prepare un
decotto: una o due scorzette in 100 ml di acqua, Una tazza all'occorrenza. 

Per uso interno: i fiori secchi per insonnia e eccitazione nervosa.
Infuso: - 2 g in 100 ml di acqua. A tazze o a tazzine, all'occorrenza.

Vino tonico: con la scorza dei frutti si può preparare un ottimo vino tonico, in questo caso far macerare 30 g di scorza spezzettata per otto giorni in un buon vino rosso. Assumere un bicchierino dopo i pasti per favorire la digestione. 


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