L'Albicocco o Prunus armeniaca, originario della Cina, è una pianta molto diffusa in Italia e produce frutti molto profumati e di sapore delicato.
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L'Albicocco è una specie rustica, ma, dato che fiorisce molto presto, ai primi di marzo, non si adatta molto bene alle zone in cui si verificano frequentemente gelate tardive, che possono danneggiare i fiori e far diminuire, di conseguenza, la produzione di frutti.
L'albicocco fa parte del vastissimo genere Prunus che comprende oltre 430 specie di alberi e arbusti solitamente a foglie decidue. Viene coltivato soprattutto come pianta da frutto, ma è molto apprezzato anche per la sua bella fioritura primaverile.
L'Albicocco è un piccolo albero con tronco robusto e corteccia bruno-nerastra; i rami sono disposti irregolarmente, ma nel complesso la chioma è tondeggiante. Ha foglie decidue da rotonde a ovali, a margine seghettato e punta acuminata, coriacee, color verde lucido, portate su un lungo picciolo.
I fiori, a 5 petali, bianchi o rosati, sbocciano a fine febbraio inizio marzo su rami ancora spogli. I frutti sono drupe (frutti carnosi con seme legnoso) vellutate, giallo-arancio, da globose a oblunghe, solcate in senso longitudinale, con polpa spicca (che si stacca cioè dal nocciolo).
L'epoca di maturazione dei frutti varia, a seconda delle varietà, da maggio a luglio. Sono numerose le varietà coltivate, che variano per forma e dimensione dei frutti e per il periodo di maturazione.
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Coltivazione: l'albicocco si coltiva in piena terra. Le piantine innestate di albicocco si mettono a dimora in inverno; in regioni a clima invernale freddo richiedono posizioni protette dai venti. Non hanno particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, tollerano anche quelli asciutti e calcarei, da concimare con 30-50 kg/mq di sostanza organica. Le piante danno i primi frutti 3-4 anni dopo la messa a dimora.
L'albicocco non tollera potature drastiche, sia nella fase giovanile sia nella fase adulta. Anche la potatura di produzione viene quindi limitata a un semplice diradamento dei rametti dell'anno precedente, all'eliminazione dei rami secchi o danneggiati.
Si deve tenere infatti presente che la fioritura avviene soprattutto sui "dardi a mazzetto" ( rametti brevi provvisti sia di gemme a fiore sia di gemme a legno.), che vanno quindi lasciati il più possibile indisturbati.
Moltiplicazione: l'albicocco si moltiplica per seme soltanto nel caso in cui si desiderino produrre dei portinnesti, sui quali innestare le varietà. La moltiplicazione vera e propria si effettua, quindi, per innesto delle varietà sul franco (pianta di albicocco ottenuta generalmente dal seme), sul susino, sul mandorlo e sul pesco.
Esposizione: l'albicocco richiede posizioni in pieno sole, anche se i frutti più grandi si hanno sui rami ombreggiati; è necessaria una buona protezione dai venti freddi, che potrebbero danneggiare i fiori e, di conseguenza, la produzione dei frutti.
Temperatura: l'albicocco è una pianta molto resistente sia alle temperature basse sia a quelle alte.
Annaffiatura: l'annaffiatura è necessaria solo per le piante giovani nei periodi di siccità, a cui le piante adulte sono invece notevolmente resistenti.
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Malattie e parassiti:
1-Coryneum, provoca macchie rossastre sulle foglie e piccoli fori sul lembo. Combattere asportando le parti colpite e con trattamenti (meglio se preventivi) con anticrittogamici.
2-Moniliosi, colpisce fiori e rametti, che disseccano. I frutti si trasformano in mummie. Combattere asportando le parti colpite e con trattamenti (meglio se preventivi) con anticrittogamici.
3-Tumori radicali, escrescenze sulle radici, le piante possono morire.
Parassiti:
1- Tignola del pesco che attacca sia i rametti sia i frutti, eliminare i germogli attaccati e trattare con insetticidi fosforganici o a base di diazinone.