E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Alberi da frutto: Il Pesco, simbolo della primavera. Nome scientifico Prunus persica della famiglia delle Rosaceae, origine Cina

Il pesco è una pianta arborea originaria della Cina, coltivata per i frutti e molto diffusa nel nostro Paese. 

Il pesco ha un'altezza di 4-8 m, e il diametro della chioma è di 4-7 m, la distanza tra le piante deve essere di circa 4-7 m in tutte le direzioni, variabile a seconda del tipo di portinnesto e di forma dell'allevamento adottati. 

Il Pesco è un albero con apparato radicale piuttosto superficiale. Il fusto è contorto, la chioma tondeggiante. Le foglie sono lanceolate, a margini seghettati, verde vivo sulla pagina superiore e grigio-verdi inferiormente. I fiori, isolati, rosa, raramente bianchi o rosa-porpora, sbocciano in primavera sui rami di un anno. 

Il frutto è una drupa tondeggiante, con epicarpo (buccia) tomentoso, mesocarpo polposo, bianco o giallo, ed endocarpo legnoso, aderente alla polpa o spiccagnolo (che si stacca facilmente). Esternamente il frutto si presenta di colore variabile: rosa o giallo, più o meno intensi. I frutti maturano in estate. 

 

Coltivazione: Il pesco è coltivato in esterno soprattutto come pianta da frutto. Cresce bene nei terreni fertili, profondi, di medio impasto o leggermente sciolti , ben drenati. Per i terreni sabbiosi è indispensabile una buona concimazione. Non tollera invece i terreni calcarei, quelli argillosi e pesanti. 

La messa a dimora si effettua in autunno o a fine dell'inverno. All'impianto è bene effettuare una buona concimazione di base, sia organica (letame) nella dose di 10-30 kg/mq sia minerale con concimi ad alto contenuto di potassio nella dose di 50 g/mq. 

Durante il periodo vegetativo si effettuano ogni 30 giorni circa, concimazioni con prodotti ternari (20-30 g/mq), variando il rapporto tra gli elementi in base al periodo dell'anno: in primavera utilizzare un concime azotato e in estate-autunno un concime ricco di potassio e fosforo. Per la coltivazione del pesco come pianta ornamentale non è necessaria la potatura. 

Esposizione: il pesco richiede molta luce, quindi va collocata in pieno sole. 

Temperatura: il pesco non tollera temperature invernali molto basse, a -20-25°C si verificano danni agli organi legnosi, mentre già a -12-15°C si hanno danni alle gemme, che vanno perdute, ma necessita di un certo numero di ore di freddo invernale (da 400 a 800 ore a -7°C) per superare il periodo di riposo. Sono da temere le gelate primaverili, vista la precocità della fioritura: i fiori cadono e di conseguenza non si formano i frutti. 

Annaffiatura: Il pesco, pur essendo piuttosto resistente alla siccità, vive meglio nei terreni freschi e leggermente umidi: quindi nei periodi più caldi intervenire con abbondanti annaffiature. 

Moltiplicazione: il metodo più utilizzato per la propagazione del pesco è l'innesto a "gemma dormiente" (quello che si effettua d'estate). Si innesta in agosto-settembre utilizzando piantine ottenute dalla semina in primavera nello stesso anno. Per ottenere buone probabilità di attecchimento e piante vigorose è importante la scelta del portinnesto: si utilizza soprattutto il "franco" (piantine ottenute da seme) e poi alcuni ibridi tra Prunus persica e prunus davidiana, il mandorlo e il susino.

 

 


Parassiti animali: 

1- Afide farinoso del pesco e del susino: i rami e la pagina inferiore delle foglie vengono ricoperte da una cera farinosa, biancastra e da sostanze zuccherine, appiccicaticce; le foglie seccano e i frutti non si sviluppano e cadono

2-Afide verde del pesco: con le sue punture provoca la formazione di bollosità sulle foglie, che seccano e cadono.

3- Cocciniglia di San Josè: forma incrostazioni sui rami; nel caso di attacchi gravi, vengono infestate anche le foglie; i frutti sono danneggiati raramente

4- Cocciniglia bianca del gelso e del pesco: forma incrostazioni sul tronco e sui rami; le piante deperiscono notevolmente, i rami disseccano e la produzione si riduce. 

5- Mosca mediterranea della frutta e degli agrumi: le larve si sviluppano all'interno dei frutti che marciscono e cadono.

6- Tignola orientale del pesco: le larve, nella prima generazione, attaccano i germogli facendoli seccare e, nelle successive generazioni, scavano gallerie all'interno dei frutti, penetrando anche nell'endocarpo e rodendo persino il seme. 

7- Tignola del pesco: compare prima della Tignola orientale,  e danneggia soprattutto i giovani germogli

8- Ragnetto rosso dei fruttiferi: danneggia le foglie, che diventano grigioscure, seccano e cadono

9- Tripidi: colpiscono solo alcune varietà di pesco (nettarine), provocando deformazioni dei frutticini.

 Parassiti vegetali: 

1- Mal della bolla: è caratterizzato da bollosità e da deformazioni di colore rossastro sulle foglie

2- Corineo: formazione di macchie brunastre sui giovani germogli e sulle foglie; i germogli seccano e sulle foglie si presentano numerosi fori; i frutti cadono prematuramente.

3- Mummificazione delle pesche: determina l'imbrunimento dei fiori e il disseccamento dei rametti che li portano; i frutti marciscono e si mummificano

4- Oidio del pesco: i germogli giovani si coprono di macchie biancastre; sui frutti si formano macchie chiare, che successivamente imbruniscono.

5- Cancro rameale: sviluppo di cancri, con disseccamento delle gemme e dei rametti e fuoriuscita di gomma. 

6- Mal del piombo: l'apparato fogliare assume un colore plumbeo; i tronchi sezionati presentano all'interno un imbrunimento. 

Fisiopatie - Clorosi: comparsa di ingiallimento diffuso su foglie con riduzione dell'attività vegetativa e della produzione. 

 

 

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