Il Ciliegio dolce o Prunus avium e il ciliegio acido o Prunus cerasus, sono piante coltivate per i frutti, che sono drupe di dimensioni limitate, portate da un lungo peduncolo, con polpa carnosa, dolce o acidula, secondo i casi, e buccia di colore variabile dal giallo chiaro al rosso più meno scuro e al nero.
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I ciliegi sono piante rustiche, facili da coltivare, utilizzabili non solo nel frutteto, ma anche nel giardino, in quanto producono fiori molto ornamentali. Questi alberi, che si piantano in autunno al Nord, prima dei geli invernali, o in febbraio nelle zone più temperate, prediligono un terreno ben drenato, un po' calcareo.
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Il Ciliegio dolce ha un'altezza di 10-15 m e più, diametro della chioma di 8-10 m. E' un albero rustico, originario dell'Asia occidentale, con radici fittonanti e con fusto eretto, a corteccia liscia, lucente, color grigio-ferro. La chioma è slanciata, non molto compatta, di forma pressochè conica quando la pianta viene allevata in forma naturale.
Le foglie sono ovate od obovate-ellittiche, a margini seghettati, verde intenso e lucide sulla pagina superiore, più chiare inferiormente, pendenti, addensate verso l'estremità dei rami.
I fiori sono bianchi, larghi 2,5-4 cm, portanti peduncoli lunghi 3-8 cm e riuniti, in numero di 2-6, in corimbi, sbocciano ad aprile, contemporaneamente all'emissione delle foglie. Le infiorescenze si formano prevalentemente sui dardi a mazzetto.
I frutti sono drupe pendenti, ovali o cuoriformi, gialle o rosso chiaro o scuro con polpa tenera o consistente, aderente al nocciolo.
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Il Cliegio acido: ha un'altezza di 4-6 m, diametro della chioma di 4-5 m. E' un albero rustico, originario dell'Asia Minore, con radici fittonanti e fusto eretto. I rami sono penduli, soprattutto quelli più giovani. A differenza del ciliegio dolce, il ciliegio acido produce la maggior parte dei fiori sui rami misti di un anno, mentre su dardi a mazzetto se ne formano pochi.
I frutti sono aciduli, di colore rosso più o meno scuro e con polpa aderente al nocciolo.
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Coltivazione. Sia il ciliegio dolce che il ciliegio acido non hanno particolari esigenze per quanto riguarda il clima. Resistono bene alle basse temperature e, dato che fioriscono abbastanza tardi (in aprile), non sono danneggiate dalle gelate.
Il ciliegio dolce predilige un terreno fertile, ben drenato, non eccessivamente umido ma fresco, di medio impasto. Il ciliegio acido, invece, si adatta anche ai terreni argillosi e sabbiosi.
La messa dimora si effettua in novembre o in febbraio, quando le condizioni del terreno sono adatte per compiere questa operazione.
La moltiplicazione: nel ciliegio dolce la moltiplicazione per seme si effettua solo per ottenere delle piantine che serviranno per effettuare l'innesto delle varietà selezionate. Al contrario, il ciliegio acido si può riprodurre normalmente per semi, in quanto le piante che si ottengono presentano caratteristiche simili a quelle dei genitori. In agosto si stratificano i semi; si semina in primavera, all'aperto; in autunno si trapiantano le piantine, sempre in vivaio.
Il ciliegio dolce si moltiplica per innesto. Questa operazione può essere compiuta con diverse tecniche che non sto qui a descrivere.
La potatura di produzione del ciliegio dolce si limita all'eliminazione dei rami secchi o danneggiati dai parassati; inoltre si dirada la chioma se i rami sono molto folti. Nelle piante più vecchie si accorciano i rami, per stimolare la produzione di nuovo legno, sul quale si formeranno i dardi a mazzetto, che producono la maggior parte dei fiori e, quindi, dei frutti.
La potatura nel ciliegio acido si effettua tagliando la maggior parte del ramo, una parte dei rami di due anni, per stimolarli a produrre nuovi rametti, che nell'anno successivo produrranno i fiori.
Si deve comunque ricordare che i ciliegi vanno potati il meno possibile, in quanto le ferite cicatrizzano con difficoltà.
Malattie e parassiti:
I ciliegi sono particolarmente soggetti a malattie e parassiti.
Gli afidi sono pericolosi per le piante giovani, in quanto provocano l'arresto della crescita dei nuovi germogli, l'arricciamento delle foglie e comparsa delle fumaggini sulla melata che producono essi stessi. Bisogna trattare la pianta con appositi prodotti aficidi.
Le cocciniglie possono provocare il disseccamento dei rami e l'insediamento delle fumaggini: vanno trattate con i prodotti appositi anticoccidici.
Le larve di alcune grosse farfalle, i rodiliegno, possono scavare gallerie nel tronco o in grossi rami, causando accumulo di segatura alla base delle piante. Se possibile eliminare i rami colpiti, altrimenti eliminare le piante.
Tra le malattie fungine il Coryneum provoca la comparsa di macchie scure sulle foglie, che si possono anche forare, e sui germogli, che si seccano; trattare le piante con prodotti anticrittogamici.
La gommosi provoca la comparsa di sostanze gommose sui tronchi e sui rami delle piante: se compare è meglio eliminare le piante.
Il mal del piombo si manifesta con foglie di un colore metallico, dalla lamina fragilissima, e con imbrunimento sulle parti legnose; anche in questo caso è consigliabile eliminare le piante.