E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Pyrostegia venusta, della famiglia delle Bignoniacee, originaria del Perù, Brasile, Paraguay, Argentina.

Pyrostegia venusta della famiglia delle Bignoniacee, originaria del Perù, Brasile, Paraguay, Argentina. 

E' una delle piante più belle della sua famiglia, molto vigorosa;  fiorisce da febbraio ad aprile. E' adatta per la coltivazione in piena terra, in serra temperata. Necessita di una stagione asciutta  per poter fiorire.

Il genere Pyrostegia comprende 20 specie di liane o, in qualche caso, di alberelli, sarmentosi nel periodo gio­vanile. 

La pianta qui illustrata viene chiamata "liana di fuoco alle Antille" e il nome si riferisce al colore fiam­meggiante del labbro superiore della corolla. 

Può misurare da 6 a 20 metri; le foglie sono composte da foglioline ovali, lunghe 7-1 l cm, acuminate; le infiorescenze sono costituite da un corimbo pendulo;  le corolle dei fiori hanno una lunghezza di 55-75 mm e sono di colore rosso carminio oppure aranciato. 


La Pyrostegia venusta si coltiva in piena terra, in ser­ra calda oppure in grossi vasi o fiorie­re.  Il terriccio deve contenere un miscuglio costituito da l /6 di terra vegetale, 1 /3 di terra di foglie, l /3 di torba comune e l /6 di sabbia. 

Si tratta di una pianta molto ghiotta di sostanze organiche; il terre­no deve essere sempre umido e fre­sco. Nei nostri climi dobbiamo considerar­la una pianta da aranciera, che vuole atmosfera umida e insolazione ab­bondonte e diretta.

La Temperatura: deve essere superiore a  10­-12 °C in inverno e a 20-­30 °C per il resto dell'anno.

La Riproduzione per semi è molto difficile da ottenere, per questo il siste­ma più pratico è la talea di rami vigo­rosi ed erbacei (quando i nodi sono distanti, due sono sufficienti, in caso contrario, mantenerne tre);
Questa operazione si effettua in aprile, in serra calda o in serra da moltiplicazione (con lettorino caldo) in vasi riempiti con un miscuglio di sabbia e torba. 

La ripresa e il radica­mento avvengono in 2 mesi, dopo di che è possibile il rinvaso nello stesso miscuglio. 

 

 

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