E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Piante e fiori con la lettera A/7: Alchemilla, Alisso, Allamanda cathartica, Alliaria officinalis, Alloro

  Piante e fiori con la lettera A: Alchemilla, Alisso, Allamanda cathartica, Alliaria officinalis, Alloro


Alchemilla famiglia delle Rosaceae

Alchemilla vulgaris della famiglia delle Rosaceae, conosciuta anche come Erba stella, o Erba ventaglina. 

Il genere Alchemilla comprende 300 specie di piante erbacee, resistenti, perenni che crescono nelle zone montane. Hanno foglie decorative e piccoli fiori riuniti in infiorescenze a corimbo.
Tra le specie pù comuni si ricorda:
A Gipina

, una pianta di 10-20 cm di altezza, con foglie grigio verde
argentate sulla pagina inferiore, palmato-composte con foglioline lanceolate; i fiori sono giallo-verdastri, stellari, raccolti in corimbi. a fioritura estiva.
A mollis è alta fino a 40-45 cm. con foglie a margine dentato e fiori stellari giallo-verdi, raccolti in corimbi composti, che sbocciano d'estate.

 

COLTIVAZIONE
L'Alchemilla si coltiva all'aperto e solitamente si pianta nel giardino roccioso, ma è apprezzata anche per composizioni nelle aiuole. La messa a dimora si fa in autunno o a fine inverno, disponendo le piante di A. alpina a 20 cm tra loro e quelle di A, mollis a 40 cm. Non è una pianta esigente per quanto riguarda il terreno, richiede soltanto un drenaggio efficiente.

ESPOSIZIONE
Per evitare dannosi eccessi di calore nel periodo estivo, sono da preferire zone semiombreggiate.

TEMPERATURA
In generale l'Alchemilla mal sopporta temperature estive superiori ai 25-30°C.

ANNAFFIATURA
Il terreno va mantenuto sempre ben Irrigato, ma senza ristagni.

PROPAGAZIONE
Oltre alla divisione dei cespi in autunno o in primavera, la moltiplicazione si può effettuare anche per seme, seminando a fine inverno in luogo riparato, in un substrato composto da torba sabbia e terra sterilizzata in parti uguali, con aggiunta di 10 g per decalitro di terra di fertilizzante ternario. È preferibile un terreno o un terriccio a pH leggermente acido (5,5-6,5). Appera le piantine sono maneggiabili, trasferirle in vasetti o in contenitori multipli con un substrato simile a quello di semina, ma più concimato per poi portarle a dimora in autunno o a fine inverno.

Malattie e parassiti
In terreni mal drenati e con eccessi di acqua si possono avere marciumi radicali. In questo caso è opportuno sospendere momentaneamente le annaffiature.

L'Alchemilla è una pianta vivace provvista di un rizoma che termina in una rosetta di foglie a lato della quale spuntano i fusti fiorali alti fino a 40 cm. 

Le foglie, hanno un contorno  subrotondo, sono divise in 7-11 lobi arrotondati, il lembo è spesso pieghettato come un ventaglio, il margine è dentato; il picciolo è molto lungo nelle foglie della rosetta basale e diventa sempre più corto fino a sparire in quelle inserite lunto il fusto. 

L'infiorescenza dell'Alchemilla è una pannocchia composta  di numerosi fiori molto piccoli provvisti di un calice tubulare nella parte inferiore e diviso in quattro lobi di colore verde-giallastro in quella terminale; i petali mancano.

Il frutto dell'Alchemilla, è formato da acheni, in numero che varia da uno a quattro, racchiusi nel tubo del calice. 

L'Alchemilla è una pianta molto comune dalla zona montana a quella alpina delle Alpi e degli Appennini (raramente scende più in basso); si trova nei prati umidi, nei pascoli, nei bochi freschi e luminosi. 

Per la preparazione della droga si utilizzano le foglie che si raccolgono durante l'estate, in luglio-agosto, recidendole con le unghie all'attaccatura del lembo con il picciolo.  

Le foglie raccolte si essiccano all'ombra in strati sottili e si rimuovono spesso per facilitare l'operazione. Si conservano in sacchetti di carta.

Come si usa l'Alchemilla

Proprietà:  l'Alchemilla ha proprietà astringenti, antiinfiammatorie, cicatrizzanti, antidiarroiche, leggermente antisettiche. I principi attivi, contenuti in essa, sono i tanninni, resine, fitosteroli, saponine. 

L'Alchemilla è una delle piante della flora italiana più ricche in tannini. Nota da lunghissimo tempo nella tradizione popolare e nell'antica medicina, veniva utilizzata quale emostatico e cicatrizzante per frenare emorragie interne ed esterne; come curiosità si può accennare anche al suo impiego, mediante impacchi, nella riduzione delle ernie. 

Oggi delle proprietà astringenti dell'Alchemilla si fa sopratuttto un uso esterno per attenuare il dolore di denti e mal di goa, raucedini e altre leggere infiammazioni, mediante sciacqui boccali e gargarismi. 

E' utile per l'igiene intima mediante decotto da aggiungere all'acqua per lavarsi nel caso di pruriti anali e vaginali. In caso di emergenza il decotto può essere impiegato anche per detergere ferite e abrasioni al posto della semplice acqua bollita. 

Uso Interno: si utilizzano le foglie, come antidiarroico.

  •  Decotto -5 g in 100 ml di acqua. Due o tre cuccchiai al giorno o più

Uso esterno: si utilizzano le foglie;, come astringente, antiinfiammatorio, leggero antisettico. 

  • Decotto- 10 g in  100 ml di acqua. Fare lavaggi, applicare copresse imbevute di decotto sulle parti arrossate.

Uso cosmetico: Un pugno di foglie, messe in una garza, nell'acqua del bagno, due cucchiai di foglie nell'acqua dei pediluvi esercitano una benefica azione astringente e disarrossante sulla parte immersa.

Alyssum famiglia delle Cruciferae

Alisso

Il genere Alyssum comprende circa 150 specie di piante annuali e perenni, rustiche, erbacee e suffrutticose. Le specie di altezza ridotta sono adatte per i giardini rocciosi e i muri fioriti; quelle di maggiori dimensioni per le bordure erbacee. I fiori di queste piante hanno la corolla formata da 4 petali disposti a croce. 

Tecnica colturale: queste piante crescono bene in tutti i terreni da giardino ben drenati, in pieno sole. Le specie annuali si piantano in aprile, quelle perenni e arbustive da settembre a marzo. Queste ultime devono essere potate energicamente dopo la fioritura, per prolungarne la durata e mantenerle compatte. Nelle specie annuali si devono eliminare le infiorescenze sfiorite. 

Alisso

Moltiplicazione: le specie perenni si moltiplicano per talea in giugno, si prelevano rametti lunghi 5-8 cm e si piantano in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali, si ripicchettano in letto freddo; quando le talee hanno radicato, si piantano, una per una, in vasi riempiti con la composta da vasi John Innes n° 1, in letto freddo; nel marzo dell'anno successivo si mettono a dimora. 

Tutte le specie, possono essere riprodotte per seme: quelle perenni si seminano in marzo in terrine riempite con la composta da semi John Innes e si tengono  in letto freddo per tutto il mese; quando le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate, si ripicchettano a una a una in vasi da 8 cm, riempite con la composta da vasi John Innes n.1; si mettono a dimora da settembre in poi. 

Le specie annuali si seminano in febbraio-marzo, in terrine riempite con composta da semi, alla temperatura di 10-13°C; si ripicchettano le piantine in terrine riempite con la composta da vasi John Innes n.1 e si fanno irrobustire in letto freddo. Si mettono a dimora in aprile. 

Le piante annuali si possono pure seminare direttamente a dimora, in marzo o aprile, diradandole successivamente fino ad ottenere la spaziatura ottimale. Una successiva semina in maggio permette di prolungare il periodo di fioritura per molti mesi. 

Malattie e parassiti: l'Alyssum può essere colpito dalle Altiche, che si riconoscono per la comparsa di rosure e piccoli fori sui lembi fogliari. Mentre per quanto riguarda i parassiti vegetali il pericolo è la peronospora, che si manifesta con la comparsa di una efflorescenza biancastra sulla pagina inferiore delle foglie; in seguito a questa malattia, la crescita si arresta e le foglie si deformano, arricciandosi. 

La ruggine bianca delle crucifere si evidenza sulle foglie e sui fusti delle piante ammalate attraverso piccole pustole tondeggianti, di colore bianco-avorio, che col tempo si rigonfiano e si fessurano. 


Allamanda cathartica famiglia delle Apocinaceae

wikipedia

Allamanda cathartica della famiglia delle Apocinaceae originaria del Brasile. Le allamande sono liane dal fusto legnoso e dal fogliame persistente, hanno fiori dai colori vivaci.

Il genere comprende 15 specie di piante arbustive rampicanti, sempreverdi delicate, di cui 12 del Brasile e le altre dell'America Centrale. In natura, raggiungono 5-6 m di  altezza, in serra, misurano in generale 80 cm-1 m. La crescita è rapida.

La varietà Grandiflora ha fiori giallo chiaro di 10 cm di lunghezza,
la Hendersonii giallo-arancio.
A nerifolia
presenta fiori gialli, striati di bruno.
A violacea
, fiori violetto porpora. La più bella e la più vigorosa à la specie illustrata in questo post: Allamanda cathartica, tossica. Le grandi foglie, di un ovale allungato, un po' coriacee, raggruppate a 3-4 in verticilli, formano un fondo fino e lucido, con fioriture di un bel giallo caldo. I fiori (12 cm di diametro) sbocciano in mazzetti terminali. I petali saldati  in un ampio tubo suddiviso in lobi all'estremità hanno forma di trombetta.

Fioritura: è la vera attrazione di questo pianta. Nelle regioni tropicali A. cathartica fiorisce spesso tutto l'anno. Coltivata in serra o in veranda riscaldata, la pianta si copre di boccioli all'inizio dell'estate: la fioritura si prolunga fino a ottobre.

Temperatura: 18-30 °C in estate e 15-16°C in inverno. Una temperatura mantenuta a 12-15°C per due mesi in inverno, sospendendo quasi totalmente le innaffiature, fa entrare la pianta nel periodo di riposo vagatativo, che le è benefico. Teme i bruschi sbalzi di temperatura.

Innaffiature: regolari e abbondanti durante il periodo di crescita, da aprile a settembre: 2-3 volte alla sertimana, più distenziate in seguito.

Coltivazione: rinvasare ogni anno in marzo in un misto per piante d'appartamento o un substrato a base di terriccio di foglie ben decomposte (1/2), torba (1/4) e sabbia (1/4). Scegliere un vaso profondo almeno 30 cm. Assai vigorosa, la pianta richiede un apporto di fertilizzante da maggio ad ottobre, ogni 15 giorni.

Malattie e parassiti: specialmente nella coltura in vaso i problemi possono sorgere per attacchi di aleurodidi (mosche bianche), da combattere con insetticidi specifici. Se l'atmosfera è troppo secca, si possono anche avere attacchi di ragnetto rosso, da combattere con trattamenti acaricidi, cercando di mantenere l'ambiente più umido. 

Propagazione: per la moltiplicazione della Allamanda si utilizzano in primavera talee di noso prelevate da rami che non portano fiori e si fanno radicare a una temperatura minima di 21°C. Si utilizza un substrato composto da torba e sabbia in parti uguali.

Potatura: al momento del rinvaso (marzo), potare tutti rami dell'anno precedente a due gemme.

L'Allamanda cathartica si addice molto bene ad un graticcio decorativo. In serra o in veranda, legarla su fili orizzontali tesi a 15 cm dalle vetrate.

Alliaria famiglia delle Brassicacee


Alliaria
della famiglia delle Brassicacee (Crucifere) di origine Europea. 

Il nome di questa pianta deriva dal fatto che ha un forte odore di aglio che emana quando viene stropicciata tra le dita. 

Si tratta di una pianta erbacea che vive due anni prima di fiorire, dopo di che va incontro alla morte; cresce spontanea nelle zone cespugliose, lungo le siepi, nelle vallate profonde, all'ombra delle rocce.

Il fusto è poco ramificato e le foglie sono ampie, cuoriformi, a margine dentato; i fiori sono piccoli e di colore bianco. 

Si raccolgono i fusti e le foglie quando la pianta sta per fiorire, da aprile a giugno a seconda della quota. 

L'Alliaria è una pianta officinalis ed è considerata dalla medicina popolare come un buon diuretico da adoperare contro i reumatismi, l'asma e la gotta. Nell'antichità classica era invece ritenuta vermifuga, eccitante e antiscorbutica. La sua utilizzazione attuale si riscontra soprattutto nella medicina omeopatica, sotto forma di tintura estratta dalla pianta fresca. E' molto comune e diffusa dall'Europa fino all'India. 

Proprietà terapeutiche:  stimolante, diuretica, antiscorbutica, vermifuga, antisettica e vulneraria (guarisce le ferite). In genere viene utilizzata la pianta fresca, dalla quale si estrae il succo pestandola in un mortaio e poi filtrando il residuo con un panno di tela e spremendolo bene. 

Per uso esterno, si aggiunge un cucchiaio da minestra di Alliaria pestata a una tazza d'acqua, fatta bollire per qualche minuto e poi lasciata raffreddare, si prepara così un cataplasma da applicare sulle ferite e sulle lesione della pelle. Per fare gli impiastri, da cambiare regolarmente ogni giorno, si usa direttamente la pianta pestata.

Uso interno, il liquido preparato per i cataplasmi può essre ingerito in piccola quantità, come diuretico e antiscorbutico.

L'Alliaria contiene molta vitamina C e può essere usata anche cruda in insalata insieme a lattuga o scarola.

Alloro-Laurus famiglia delle Lauraceae


Nome scientifico Laurus nobilis, della famiglia delle
Lauraceae, origine: bacino del Mediterraneo, Canarie e Azzorre. 
Al genere Laurus appartengono 2 specie di arbusti resistenti, sempreverdi, caratterizzati da foglie lanceolate, coriacee, di color verde scuro, aromatiche. Si tratta di piante dioiche, in cui cioè, i fiori maschili e femminili compaiono su piante diverse; i fiori giallo-verdastri poco appariscenti, sono riuniti in grappoli (sulle piante femminili sono seguiti da bacche nerastre). Il Lauro, o alloro, nell'antichità classica era l'albero sacro ad Apollo ed era ritenuto simbolo di sapienza e di gloria. Con corone intrecciate con le sue foglie si cingeva la fronte di poeti e vincitori di gare sportive. Il L. nobilis è la specie più coltivata. Ha crescita piuttosto lenta e vive anche spontanea. E' un arbusto caratterizzato da foglie lucide, con margine ondulato, di consistenza cuoiosa, gradevolmente aromatiche grazie a ghiandole poste sulla pagina inferiore. I fiori sono molto piccoli e sbocciano in aprile.

Coltivazione
Nelle regioni a clima mite il lauro si coltiva in piena terra, mentre nelle regioni a clima più rigido viene acquistato in vasi piccoli e poi messo in contenitori di dimesioni tali che le piante non necessitino di rinvasature. 

Poichè sopporta molto bene le potature, viene spesso utilizzato per formare siepi e sculture verdi per le quali è necessario mantenere una forma costante, come coni e piramidi. Le piante si mettono a dimora in primavera. Non hanno esigenze specifiche riguardo al terreno, che deve avere solo un ottimo drenaggio. 

La forma naturale dell'alloro è molto bella e non necessiterebbe di interventi di potatura, se non per conferire alla chioma forme particolari o per dar forma alle siepi, nonchè alle piante coltivate in vaso. Si può intervenire in questi casi anche due volte l'anno, quando è necessario.

Il Laurus preferisce un'esposizione in pieno sole, in posizioni riparate, ma si adatta anche all'ombra parziale. E' particolarmente resistente alle basse temperature anche se può essere danneggiato da gelate molto intense e prolungate. L'annaffiatura non è praticamente necessaria se non per le piante coltivate in vaso, dove comunque si fa quasi asciugare il substrato tra un intervento e l'altro, e per le piante giovani, appena messe a dimora. Le piante adulte in piena terra sono invece particolarmente resistenti alla siccità.

Moltiplicazione
Il metodo più utilizzato è quello  delle talee semilegnose (rametto dell'anno più una porzione del ramo portante) lunghe una decina di centimetri, da prelevare in estate (agosto-settembre) dai germogli laterali. Le talee vanno interrate in un substrato a base di torba e sabbi in parti uguali. Dopo la radicazione, nella primavera successiva, vanno invasate singolarmente e, dopo un paio di anni e alcune rinvasature in vasi di dimensioni man mano maggiori, si mettono a dimora definitiva. Si utilizza anche la propaggine, da effettuare in agosto sfruttando lunghi rami bassi, incisi sulla parte inferiore, che si possono separare dalla pianta madre, aradicazione avvenuta, già l'anno successivo.

Malattie e parassiti
Le cocciniglie si possono talvolta insediare sui fusti e sulla pagina inferiore delle foglie; provocano danni diretti alla pianta succhiando la linfa e ritardando la crescita, nonchè indiretti poichè sulla loro melata si insediano spesso fumaggini. Si combattono con anticoccidici.

Quando acquistare

Il momento migliore  per acquistarlo è in primavera, quando lo si può mettere direttamente a dimora. Scegliere piante di dimensioni medio-piccole, accertandosi che siano perfettamente sane.

 Come si usa l'Alloro

Dove si trova - L'Alloro è una pianta spontanea e si trova nei boschi e nelle macchie della regione mediterrranea, specialmente lungo la costa bagnata dal mar Tirreno; altrove è ampiamente coltivata e qua e là naturalizzata.
 
Per la prepazione della droga si utilizzano le foglie e i frutti che possono essere raccolti tutto l'anno, ma le migliori sono  quelle raccolte in luglio-agosto, I frutti si raccolgono a completa maturazione in ottobre- novembre. 
Le foglie si usano normalmente fresche, ma volendo si possono  essiccare all'ombra in luogo ben aerato; i frutti si essiccano in luogo riscaldato o in stufa a temperatura non molto elevata. Si conservano in vasi di vetro. 
 
Proprietà - L'Alloro ha proprietà aromatiche, aperitive, digestive, stimolanti, leggermente antisettiche, espettoranti. I principi attivi sono l'olio essenziale, sostanze grasse, tannini, amidi, resine.
L'Alloro è una pianta nota per le caratteristiche aromatiche nella buona cucina, possiede proprietà stimolanti degli enzimi della digestione, e quindi un'azione aperitiva e digestiva. Altre azioni secondarie, ma non meno importanti, sono quelle espettoranti e antireumatiche. 
Gli infusi di foglie di Alloro, a dosi moderate, agiscono da stimolanti generali dell'organismo, purificano il tubo digerente, favoriscono l'eliminazione dei gas intestinali. Le preparazioni domestiche ottenute con i frutti sono destinate all'uso esterno per le proprietà antisettiche, lenitive, leggermente antidolorifiche in pomate e lozioni. 
 
Uso interno - per lo stomanco e l'intestino
  • Infuso - le foglie - 1 g in 100 ml di acqua, Una tazzina all'occorrenza. 
Uso esterno - le foglie - per le estremità stanche e che sudano facilmente
  • Infuso -  una piccola manciata di foglie nell'acqua caldissima per un pediluvio

Uso esterno - i frutti - per reumatismi e contusioni - 

  • Tintura oleosa - 20 g in 100 ml di olio di semi o di oliva (a macero per 5 giorni). Frizionare con cotone imbevuto di tintura le parti dolenti.
Uso cosmetico - Una manciata di foglie di Alloro nell'acqua calda permette di realizzare un bagno leggermente profumato , deodorante, stimolante.