Euphorbia pulvinata o Euphorbia a cuscinetti
Euphorbia pulvinata o Euphorbia a cuscinetti, della famiglia delle Euforbiaceae. Origine Africa australe.
Fonte Wikipedia |
Fra le numerose specie di euforbia si trova un gruppo di piante succulente che assomigliano molto alle cactacee per il loro aspetto, ma che si distinguono da queste quando appaiono i primi fiori.
Queste euforbie cactiformi vivono nelle regioni temperate calde e tropicali africane e al sud delle Canarie.
Il loro fusto eretto e le foglie, che nella maggior parte si sono trasformate in spine, rendono queste piante simili ai cactus. Alcune specie, invece, mantengono le foglie e si trasformano in piante grasse, altre ancora perdono le foglie durante l'anno.
Nella regione in cui vive, l'euforbia qui illustrata cresce sugli altopiani rocciosi, più spesso negli interstizi tra le rocce. Questa pianta succulenta e spinosa è alta 15-30 cm e il fatto che sia strisciante le permette di formare ampi tappeti.
I germogli, corti e sferici all'inizio dello sviluppo, assumono in seguito forma cilindrica. Queste piante, di colore verde giallastro, sono caratterizzate da fusti che contano da 7 a 10 coste e da fiori che appaiono all'estremità dei germogli. Le infiorescenze, tipiche delle euforbie, sono sessili o nascono su corti e robusti peduncoli.
Esposizione: devono essere esposte in pieno sole. Se coltivate in serra o in locali chiusi necessitano di molta luce; meglio metterle dietro a un vetro evitando di esporle direttamente al sole. In inverno la
del temperatura ottimale è di 12-15 °C.
Innaffiature: moderate, più abbondanti nel periodo estivo. Poiché tutte le euforbie cactiformi hanno radici fragili che mal sopportano i terreni umidi è necessario assicurar loro un drenaggio fitto ed efficace.
Riproduzione: possibile per seme, per divisione dei cespi, ma più facile per talea all'inizio dell'estate. Le talee vengono immerse nell'acqua appena prelevate per evitare che il latice, colando, ritardi la cicatrizzazione e la nascita di nuove radici. Dopo averle lasciate seccare per parecchi giorni, le talee vengono piantate in un miscuglio di sabbia e torba. Dopo un mese e mezzo trapiantare in vasi di 10 cm di diametro. Durante questo periodo è consigliabile evitare innaffiature troppo abbondanti che potrebbero far marcire le giovani piante. Tenere le talee in penombra.
Terreno: necessita di un terreno sabbioso, più ricco di elementi nutritivi rispetto a quello di altre piante grasse.
Alle nostre latitudini le euforbie cactiformi si coltivano in serre o locali luminosi. Vengono invece coltivate all'aperto nei climi caldi del litorale mediterraneo.
Euphorbia echinus
Euphorbia echinus o Euphorbia di Mogador. Famiglia delle Euforbiaceae. Origini: Marocco meridionale.
Fonte Wikipedia |
Le euforbie sono piante molto conosciute fin dall'antichità. Il loro nome deriva da Euforbo, medico del re di Numidia (l'odierna Mauritania), Giuba II, che si interessò a queste piante produttrici di un tipico lattice, ipotizzandone una utilizzazione terapeutica. Alcune specie erbacee sono purgative, mentre le specie legnose e spinose sono, in ogni caso, caustiche e vescicatorie.
Le euforbie presentano aspetto differente; le euforbie spinose sono spesso originarie dell'Africa: la loro forma ricorda quella dei Cereus. Euphorbia echinus è un'euforbia cactiforme con foglie quasi inesistenti. Il fusto, ovoidale, è verde pallido, macchiato di chiaro. Presenta costolature molto marcate che si incrociano ad angolo retto; lo spigolo delle costole è ornato da spine di 5-20 mm di lunghezza, disposte a paia, molto ravvicinate le une alle altre. I fiori rossastri, raggruppati in infiorescenze dette ciazi, sono poco evidenti.
Coltivazione: nei nostri climi, è una pianta da veranda, da serra temperata, in cui la temperatura dev'essere di 13-16 °C.
Rinvasare ogni 3-4 anni in terra per cactacee, reperibile in commercio, o in un misto costituito da 1/4 di terra da giardino, 1/4 di sabbia, 1/4 di terriccio di foglie e 1/4 di torba.
Fertilizzante: apportare fertilizzante povero di azoto per evitare che la pianta si allunghi smisuratamente in primavera e a fine estate.
Temperatura: da 16 a 30 °C in estate; minore in inverno, 12-18 °C. Evitare l'irradiamento diretto del sole in estate.
Innaffiature: poco frequenti. E. echinus necessita di meno acqua rispetto alle altre piante cosiddette succulente. Lasciar seccare la zolla tra le innaffiature. Polverizzare con acqua 2-3 volte al mese, da giugno a settembre.
Riproduzione: per talea, in giugno. Procedere con precauzione, per evitare di mettere a contatto le mani e il viso con il lattice. Staccare la talea con un coltello ben affilato; per interrompere la fuoriuscita della linfa, polverizzare a livello del taglio acqua fredda o immergere la talea nell'acqua. Lasciarla poi asciugare per due giorni, quindi piantarla al riparo dal sole, in serra o in cassone. È anche possibile la semina in primavera.
Pianta da veranda dal portamento molto decorativo, che richiede poche cure. Può trascorrere l'estate fuori in tutte le regioni dell'Europa centromeri-dionale.
Euphorbia grandidens
Euphorbia grandidens o Euforbia a grandi denti. Della famiglia delle Euforbiaceae. Origini : Africa meridionale.
fonte- Wikipedia |
La famiglia delle Euforbiacee comprende circa 2000 specie. Un gran numero di esse, originarie delle regioni con lunghi periodi di siccità, Africa meridionale, Rodesia, Marocco, Madagascar, Africa orientale e occidentale, sono piante "succulente". Alcune, nane, misurano qualche centimetro di altezza, altre hanno invece l'aspetto di alberi e presentano oltre 10 m di altezza. A vederle, si direbbero cactacee. Se ne distinguono tuttavia per l'assenza di areole e per il latice bianco che cola dalle ferite, di natura caustica, pericoloso per gli occhi.
Euphorbia grandidens ha l'aspetto di un albero. Il portamento è colonnare. Nel suo paese d'origine, la provincia del Capo, raggiunge 10-15 m di altezza. Il tronco è cilindrico e si ramifica su piani successivi. Fusto principale e fusti secondari, sottili e verticillati, sono percorsi da scanalature, notevolmente dentate e coperte di piccole spine (4-7 mm) dure, riunite a gruppi di due. I fiori, piccoli e giallastri, compaiono in maggio-giugno, ma sono privi di interesse.
Coltivazione: E. grandidens è facile da coltivare in appartamento, in serra o veranda. Piantarla in un composto ricco e ben drenato (più ricco di quello per le cactacee): 1/3 di sabbia ghiaiosa, 1/3 di ter-
riccio di foglie e fertilizzante vecchio ben decomposto, 1/3 di torba.
Innaffiature: le euforbie hanno bisogno di una quantità d'acqua minima rispetto alle altre piante "succulente". Innaffiarle poco, un po' di più in estate: lasciar sempre seccare la terra prima dell'innaffiatura seguente.
Temperatura: tra 16 e 25 °C in estate, tra 5 e 10 °C in inverno. Tuttavia, l'euforbia sopporta il calore e la siccità degli appartamenti riscaldati in inverno purché abbia luce a sufficienza. Collocarla accanto ad
una finestra a sud o vicino ad un vetro in veranda riparata dal sole con una tenda per evitare le bruciature.
Riproduzione: per semina o, più rapida, per talea all'inizio dell'estate. Se la talea marcisce, ripetere il taglio per risanarla, lasciar asciugare qualche giorno e ripiantare in un vaso pieno di 1/3 di torba e 2/3
di sabbia, a 25 °C di temperatura.
Le euforbie sono le piante più spettacolari nelle collezioni degli appassionati. Possono passare tutta la bella stagione fuori in pieno sole in giardino, sulla terrazza o sul davanzale di una finestra rivolta a sud, il che le rinvigorisce molto.
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