Notocactus leninghausii della famiglia delle Cactacee, origini: Brasile meridionale
Nell'ambito delle Cactacee, il genere Notocactus è uno dei più comuni; comprende specie caratterizzate da fioritura abbondante che può comparire già nei soggetti giovani. In seguito a studi assai minuziosi questo genere è stato suddiviso in numerosi sottogeneri che alcuni autori elevano al rango di generi, come per esempio Eriocactus, Brasilicactus, ecc. Echinocactus è invece sinonimo di Notocactus.
I notocactus hanno fusto globoso o allungato, di colore verde pallido, coperto di aculei giallo-dorati e di abbondante pelosità lanosa alla sommità, simile alla criniera di un cavallo; è proprio questa lanosità che costituisce la principale attrattiva della pianta, che in natura può raggiungere il metro di altezza. Il numero di costolature è variabile da 30 a 40.
Riproduzione: alcune specie si riproducono bene per semina, partendo da semi freschi, che in serra germoglieranno in 2-3 settimane; tuttavia in genere i Notocactus si moltiplicano per mezzo dei getti basali. si separano questi ultimi in primavera o in estate, trattenendoli con pinze e tagliandoli con un coltello da innesto; si lascia asciugare la ferita per 48 ore, quindi si pianta il pollone in vaso, in un composto formato da 3/4 di torba e 1/4 di sabbia. Le radici si sviluppano in 2-3 mesi.
Esposizione: mezz'ombra.
Innaffiature: ancora più moderate rispetto alle altre cactacee. Rispettare il riposo invernale della pianta interrompendo le innaffiature in inverno.
Temperatura: se la terra è asciutta, la pianta tollera temperature basse, mai però inferiori a 4°C.
Fiori: sbocciano all'inizio della primavera ed hanno petali esterni di colore verde e interni di colore giallo brillante; durano parecchi giorni e spuntano alla sommità del fusto.
Terreno: leggermente acido e ben drenato. Da marzo ad agosto fertilizzare una volta al mese.
I Notocactus sono facili da coltivare ed hanno crescita lenta, il che costituisce un vantaggio per la coltivazione in vaso.
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