E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova.


(Giovanni Pascoli)

Ipomoea; una campanella rampicante


Nome scientifico Ipomoea, della famiglia delle Convolvulaceae, origine: regioni tropicali. Il genere Ipomoea comprende 500 specie di piante erbacee, a portamento strisciante o volubile (con fusto incapace di sostenersi da solo), annuali o perenni, delicate o abbastanza resistenti, rampicanti oppure arbustive. I fiori hanno una forma tipica, a imbuto. La fioritura avviene nel periodo estivo.

Clematide


Nome scientifico Clematis, della famiglia delle Ranunculaceae, origine Europa, Asia, America. Al genere Clematis appartengono oltre 250 specie di piante rustiche o delicate, erbacee o legnose, rampicanti, a foglie caduche o sempreverdi, caratterizzate dai bei fiori, doppi o semidoppi. Le specie più significative sono rampicanti. I fiori sbocciano da marzo a agosto a seconda della specie.

Solanum il ciliegio d'inverno


Nome scientifico Solanum, della famiglia delle Solanaceae, origine Brasile. Nel vastissimo genere Solanum, che comprende oltre 1700 specie, tra cui la patata (S. tuberosum) e la melanzana (S. melongena), sono incluse diverse specie ornamentali: alcuni rampicanti da esterno, adatti per le zone a clima mite. I frutti del S. capsicastrum, se ingeriti possono provocare disturbi di stomaco: non tenere alla portata dei bambini.

Pratolina il fiore della semplicità


Nome scientifico Bellis perennis della famiglia delle Compositae, origine Europa, Asia, Africa settentironale. Anche se il genere comprende 15 specie di piante perenni resistenti, la più diffusa è Bellis perennis, la pratolina coltivata come biennale. Presenta foglie obovato-spatolate, raccolte in rosette basali, dal cui centro partono i peduncoli e ligule bianche o rosee. La fioritura dura da marzo all'autunno ma si può far fiorire la pratolina anche in inverno. Alcune varietà presentano capolini grandi semplici. Vengono coltivate oggi varietà a fiore doppio di colore bianco, rosa, cremisi, rosso, carminio e altre tonalità di rosso.

Cattleya


Nome scientifico Cattleya della famiglia delle Ochidaceae, origine America (dal Messico al Brasile). Al genere Cattleya appartengono circa 60 specie di orchidee. Le piante hanno un rizoma breve, ramificato, da cui si dipartono gli pseudobulbi, cioè la parte basale dei fusti, caratteristicamente ingrossata; nel caso della Cattleya gli pseudobulbi hanno uno o due nodi e una o due foglie allungate, ovato-oblunghe o nastriformi. Dagli pseudobulbi partono anche i fusti fioriferi, che portano diversi fiori ciascuno. I fiori sono di notevoli dimensioni, vivacemente colorati, con il tepalo più grande, cioè il labello, spesso ondulato e frangiato.

Mimosa pudica


Nome scientifico Mimosa pudica della famiglia delle Leguminosae (Mimosoideae), origine America Meridionale, Oceania. Al genere Mimosa appartengono oltre 400 specie che comprendono piante erbacee, perenni, suffruticose, arbusti, alberi e rampicanti sempreverdi o a foglie decidue. La specie più diffusa è la Mimosa pudica, una pianta suffruticosa delicata, che viene solitamente coltivata come annuale; anche in vaso può raggiungere fino a 50 cm di altezza, ha fusti leggeri, molto ramificati e coperti di spine; le foglie sono verde chiaro, bipennate, con numerose foglioline: se di giorno vengono toccate, si ripiegano su se stesse e i piccioli si inclinano di colpo verso il basso. Lasciate indisturbate, dopo poco tempo riprendono la posizione che avevano in precedenza. La loro sensibilità è massima a una temperatura tra i 25-30°C (si chiudono anche se vengono solo sfiorate). I fiori sono riuniti in piccoli capolini ascellari rosa, che sbocciano da luglio a settembre. Questa è la vera Mimosa, infatti nel linguaggio comune il termine mimosa viene utilizzato per indicare le piante appartenenti al genere Acacia, come Acacia dealbata, una perenne di cui i fiori gialli profumati sono ormai diventati il simbolo delle donne perchè un rametto fiorito viene offerto a tutte le donne in occasione della loro festa, l'8 marzo. Ma per i botanici le vere e proprie mimose sono rappresentate dalle specie del genere Mimosa, dai fiori altrettanto piumosi, ma di colore generalmente rosato.

Mimosa. Il fiore delle donne


Nome scientifico Acacia, della famiglia delle Leguminosae, origine Australia. Vengono comunemente chiamate mimose alcune piante appartenenti al genere Acacia, che comprende oltre 500 specie di alberi e arbusti. Questo uso del nome mimosa per definire l'Acacia genera spesso confusione con al vera e propria Mimosa pudica, che ha fiori rosa ed è originaria del Brasile. Introdotta in Europa nel secolo scorso, la mimosa è frequentemente coltivata nei parchi e nei giardini italiani, soprattutto nella riviera ligure e nell'Italia meridionale, dove il clima è più temperato. Si usa offrire il rametto fiorito di mimosa in occasione delle giornata della donna. La mimosa è una pianta da esterno che non vive a basse temperature ma che può essere coltivata, anche se con qualche difficoltà, in casa.

Phalaenopsis


Nome scientifico Phalaenopsis della famiglia delle Orchidaceae, origine Asia, Oceania. Al genere Phalaenopsis  appartengono oltre 35 specie di orchidee sempreverdi, in natura epifite (che vivono sugli alberi sfruttandoli come sostegno). A differenza di molte altre orchidacee, alla base dei fusti non si formano gli pseudobulbi (ingrossamenti della parte basale del fusto). I fusti sono brevi, con foglie disposte su 2 file, ampie, succulente, di forma oblungo-lanceolata o nastriforme. Dai fusti si sviluppano anche lunghe radici aeree. Le infiorescenze sono laterali, pendule o erette, singole o ramificate. I fiori hanno forma variabile: quella più tipica ricorda una farfalla.

Bignonia


Nome scientifico: Bignonia, Campsis, Distictis, Podranea, Tecoma, Tecomaria. Della famiglia delle Bignoniaceae. Origine: America settentrionale (regioni meridionali), Asia. Si tratta di rampicanti molto apprezzati per la loro fioritura.

Cymbidium


Nome scientifico Cymbidium, della famiglia delle Orchidaceae, origine Asia. Il genere Cymbidium comprende una cinquatina di specie provenienti da zone a clima fresco quali le pendici dell'Hymalaia. Gli ibridi derivati dall'incrocio fra le numerose specie si sono notevolmente diffusi, sostituendo quasi del tutto nell'uso ornamentale le specie tipiche. Caratterizzati da pseudobulbi  (rigonfiamenti simili a bulbi da cui si diparte lo stelo), sono robusti, alti circa 15 cm e hanno foglie lunghe, strette, lanceolate che inguainano gli pseudobulbi alla base. I fiori, piuttosto grandi , sono larghi fino a 15 cm e durano da 1 a 3 mesi sulle piante e anche 10-15 giorni se recisi. Molte varietà sono profumate e l'assortimento dei colori è vastissimo: bianco, rosa, rosso, giallo, verde, marrone, in una miriade di sfumature e tonalità. Anche il labello (il tepalo centrale rivolto verso il basso, solitamente di diverso colore) presenta una grande varietà di forme.

Le malattie che colpiscono le orchidee: quali sono e come riconoscerle

Come tutte le piante, anche le orchidee sono soggette a malattie fungine, batteriche e virali. Fattori predisponenti possono essere eccesso di umidità, scarsa ventilazione, mancanza di igiene; inoltre bisogna porre la massima attenzione quando si acquistano le piante, Per avere piante sane bisogna coltivarle in ambienti ben puliti, assicurare un ottimo drenaggio, mantenere sempre un'umidità adeguata (mai eccessiva) del substrato e dell'aria e garantire una buona ventilazione. Una diagnosi esatta delle malattie che colpiscono le orchidee è piuttosto difficile e spesso si rischia di non intervenire correttamente e di provocare invece dei danni; inoltre i prodotti utilizzati possono spesso essere tossici anche per la pianta. Da considerare poi che le malattie veramente pericolose per le orchidee sono i marciumi delle radici o del colletto, che possono anche provocare la morte delle piante; le altre malattie pur essendo fastidiose, poichè provocano danni alle foglie o ai fiori non sono quasi mail letali per le piante.

Come si coltivano le orchidee seconda parte

Contenitori e substrati per le orchidee.
Le orchidee possono essere coltivate su pezzi di corteccia o assicelle di legno, ma anche in vasi di terracotta, purchè si disponga uno spesso strato di ghiaietto o di cocci sul fondo del vaso per garantire un drenaggio efficiente. Accanto a queste soluzioni, però, si trovano anche contenitori studiati appositamente per le orchidee: si tratta di vasi in terracotta forati, vale a dire con numerosi fori circolari ricavati sulle pareti del vaso per favorire il drenaggio. In questo caso non è necessario inserire lo strato drenante.

Come si coltivano le orchidee

La famiglia delle orchidee comprende circa 750 generi e un numero imprecisato di specie sia naturali che ibridi prodotti dall'uomo. Il loro nome deriva da "orchis", termine usato per la prima volta da Teofrasto (IV-III secolo a.C.), che significa testicoli, con riferimento ai 2 tubercoli radicali che si possono osservare in molte piante e dai quali, tra l'altro, si estraeva e tuttora si estrae una sostanza considerata afrodisiaca: il salep. La forma e le dimensioni delle piante variano moltissimo da genere a genere: vi sono orchidee microscopiche (Platystele), lunghi rampicanti (Vanilla) e piante gigantesche (Grammatophyllum). Una suddivisione può essere fatta in base all'ambiente in cui si sviluppano, distinguendo orchidee terrestri che crescono in terra e orchidee epifite che vivono sugli alberi. Possono essere suddivise in due grandi gruppi in rapporto alle modalità di crescita: orchidee simpodiali e orchidee monopodiali.

Caprifoglio


Nome scientifico: Lonicera della famiglia delle Caprifoliaceae. Origine: emisfero boreale Al genere Lonicera appartengono oltre 200 specie di piante da resistenti a delicate, a portamento rampicante o arbustivo, sempreverdi o a foglie decidue. Le foglie sono opposte, di solito a margine intero. I fiori sono tubolari o campanulati, riuniti in infiorescenze. Il loro colore varia dal bianco al rosso, al giallo.

Passiflora


Nome scientifico: Passiflora - Famiglia: Passifloraceae - Origine: America Meridionale e Centrale. Al genere Passiflora appartengono circa 500 specie di piante tropicali, che producono bellissimi fiori; sono piante delicate, che si possono coltivare all'aperto nei nostri climi solo nelle zone con inverno mite. Hanno foglie palmate, con un numero dispari di lobi, di un bel verde chiaro,. I fiori, appiattiti, sbocciano all'ascella delle foglie; sono composti da molti petali e per alcune loro caratteristiche danno alla pianta il nome popolare di "fiore della passione": i filamenti che circondano la corona di petali rappresenterebbero la corona di spine di Gesù, le cinque antere le cinque piaghe e il pistillo con tre stili i tre chiodi. Sbocciano in estate; ogni singolo fiore dura poco, ma la fioritura è continua; i fiori sono seguiti da frutti succosi, giallo-aranciati, in molte specie commestibili. La specie più diffusa e la P. caerulea, originaria del Brasile. I fiori sbocciano da luglio a settembre, sono di colore variabile dal bianco-grigiastro all'azzurro al porpora chiaro; ai fiori seguono frutti ovoidali, giallo-aranciati.

Nasturzio


Nome scientifico: Tropaeolum della famiglia delle Tropaeolaceae. Origine: Messico e Sudamerica Il genere Tropaeolum comprende 90 specie di piante erbacee di dimensioni assai varie, da 20 cm fino a diversi metri, secondo la specie e la varietà; sono annuali o perenni ( ma queste ultime vengono quasi sempre trattate come annuali ), spesso resistenti al freddo, con diversi tipi di utilizzo. Le perenni sono rizomatose, a volte tuberose. Tutte producono fiori imbutiformi.

Come si coltivano i rampicanti su una terrazza

Per godere durante i mesi estivi di una terrazza soleggiata si possono mettere delle tende, oppure si può usare come schermo per il sole qualche pianta rampicante; senza dubbio quest'ultima soluzione è la più gradita a chi ama le piante e da esse vuol trarre godimento e frescura.

Si devono però fare delle distinzioni, perchè ci sono rampicanti perenni e rampicanti annuali, vediamo insieme le differenze e il metodo di coltivazione.

Ibisco da interno


Nome scientifico Hibiscus rosa-sinensis, della famiglia delle Malvaceae, origine Asia e Africa. Alcune delle circa 300 specie comprese nel genere Hibiscus , piante erbacee perenni e annuali, delicate e perciò poco adatte ai climi freddi, vengono coltivate come piante da appartamento o, in estate, da balcone o terrazzo; in climi particolarmente miti tuttavia possono essere impiegate in esterno. La specie più diffusa è sicuramente Hibiscus rosa-sinensis ( rosa della Cina ), una specie perenne caratterizzata da grandi foglie verde scuro, ovate, con margini dentati; i fiori sono grandi imbutiformi, e dal centro sporgono il pistillo e gli stami; hanno una durata breve ( massimo due giorni ) , ma vengono emessi in continuazione da fine primavera all'autunno. Nella specie tipica sono rosso-cremisi, ma ormai esistono in commercio numerosissime varietà in diverse tonalità di rosso, rosa, giallo, arancio, bianco, a fiore semplice o a fiore doppio.

Ibisco da esterno


Nome scientifico: Hibiscus della famiglia delle Malvaceae. Origine: Asia, Africa, America settentrionale. Il genere Hibiscus comprende circa 300 specie di arbusti, piccoli alberi ed erbacee ( perenni e annuali ); alcune specie sono sempreverdi, altre decidue. La specie più diffusa tra le arbustive è Hibiscus syriacus, caratterizzata da foglie decidue triangolari o romboidali, a margini dentati. I fiori, campanulati, sbocciano in grande quantità da giugno a ottobre: solitari, piuttosto grandi, nelle specie tipica sono violacei. Sono state ottenute però numerose varietà di diverso colore: bianco, rosa, malva, rosso.